L’autopsia dopo l’investimento mortale a Udine: sui social tanto affetto per Erika
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foto da Quotidiani locali
UDINE. L’autopsia sul corpo della vittima. Una perizia tecnica sulla dinamica dell’incidente. L’analisi dei filmati delle telecamere installate nelle vicinanze.
La Procura della Repubblica di Udine, dopo aver ricevuto gli atti relativi all’incidente in cui mercoledì 15 febbraio ha perso la vita l’udinese Erika Niemiz, 49 anni, assistente in uno studio pediatrico, si è già messa al lavoro con l’obiettivo di chiarire che cosa sia accaduto esattamente mercoledì mattina, poco prima delle 8, nella zona dello stadio, tra via Floramo Candonio e viale Agostino ed Angelo Candolini.
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In quel punto la donna, che stava attraversando la strada a piedi – poco prima era uscita di casa in tenuta sportiva per fare jogging –, è stata urtata da un’auto condotta da un 53enne residente ad Arba, nel Pordenonese. L’uomo, un militare dell’Esercito, si stava recando al lavoro.
Il sostituto procuratore Letizia Puppa, che sta seguendo questo caso, aprirà un fascicolo d’indagine nel quale sarà ipotizzato il reato di omicidio stradale a carico dell’automobilista. «Abbiamo da poco ricevuto gli atti dalla polizia stradale che ha effettuato i rilievi – ha spiegato il procuratore capo di Udine, Massimo Lia –; nei prossimi giorni saranno fatti tutta una serie di accertamenti irripetibili, come l’autopsia e si richiederà una consulenza a un esperto per quanto riguarda la dinamica. Ora si stanno predisponendo le deleghe e gli incarichi saranno affidati a brevissimo. La dinamica, dunque, è ancora al vaglio».
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Le parti coinvolte nella vicenda avranno la facoltà di nominare a loro volta legali e consulenti di fiducia che potranno prendere parte agli accertamenti.
Elementi importanti, per la ricostruzione dei fatti e delle possibili cause dell’incidente potrebbe giungere dai filmati registrati da una delle telecamere di videosorveglianza comunali che si trova poco lontano dal luogo dell’incidente avvenuto in corrispondenza di un attraversamento pedonale. L’occhio elettronico infatti, da quanto si è potuto apprendere, avrebbe ripreso, seppure da una certa distanza, il momento dell’incidente.
La podista, secondo una primissima ricostruzione effettuata dagli agenti della sezione di Udine della polizia stradale, aveva cominciato ad attraversare da destra a sinistra mentre stava sopraggiungendo la Volkswagen Tiguan condotta dal 53enne di Arba. La vettura ha urtato la donna con il lato destro e l’ha sbalzata a diversi metri. A quell’ora il sole, sorto da poco, era ancora basso.
Nelle ore successive alla tragedia sono tante le testimonianze di cordoglio e di vicinanza giunte alla famiglia di Erika Niemiz che abitava, con il marito e il figlio, nella zona dei Rizzi. E la comunità di San Giovanni al Natisone si è stretta attorno ai suoi genitori e al fratello. L’affetto e la stima per la donna si colgono solamente leggendo alcuni dei numerosissimi commenti. «Non ci credo – scrive per esempio Michela –, un dolore immenso. La tua allegria e il tuo sorriso rimarranno per sempre in tutti noi». «Verso le 8 del mattino faccio sempre quel tratto di strada che dal sottopasso porta allo stadio – racconta poi Fabiana – e anche ieri mattina l’ho percorso. Sono arrivata poco dopo le otto e tutto era già accaduto. Corrisponde al vero che in questo periodo dell’anno il sole a quell’ora ha un’inclinazione tale da accecare. Lo confermo. Dispiace molto per la ragazza, ma anche per l’automobilista che purtroppo non si è accorto di lei. Un abbraccio ad entrambi e il consiglio di sempre: moderare la velocità». —
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