Ivrea, in farmacia senza ricette, basta la tessera

IVREA

È partito da pochissimi giorni in Piemonte un nuovo servizio che fa compiere alle farmacie un significativo passo per avvicinare la sanità ai cittadini. Da tempo la “farmacia dei servizi” si occupa di fornire, con la sua rete diffusa capillarmente sul territorio, tutta una serie di prestazioni a cui oggi si aggiunge la possibilità di ricevere i farmaci prescritti dal medico senza la necessità di produrre la ricetta cartacea ma solamente esibendo la propria tessera sanitaria.

Spiega le fasi propedeutiche all’attivazione di questa nuova procedura il farmacista Ernesto Ravetto della farmacia Linda: «È necessario avere con sé uno smart phone ed essere provvisti di un indirizzo email, dopodiché la farmacia si collega al portale www.salutepiemonte.it in cui il paziente dovrà dare le autorizzazioni indispensabili affinché i diversi professionisti della sanità possano accedere al suo fascicolo sanitario elettronico; l’utente dovrà altresì certificare il cellulare su cui opera per renderlo riconoscibile dal sistema. Sarà necessario poi scegliere in maniera autonoma, sul portale regionale, le farmacie in cui ci si vuole recare preferenzialmente, le quali avranno quindi accesso alle ricette mutualistiche utilizzando la semplice tessera sanitaria, la quale dovrà essere esibita anche dalle persone a cui il paziente avrà conferito, sempre on line, la delega per il ritiro dei farmaci». Ravetto rileva: «Il problema potrebbe riguardare gli anziani, spesso sprovvisti di strumenti tecnologici. Ritengo comunque sia un’ottima innovazione, soprattutto per quelle realtà, come i piccoli centri, dove il medico non è sempre presente fisicamente e da remoto può ripetere le ricette con maggiore facilità. La farmacia diventa sempre più un centro di salute ed in futuro potrà, attraverso opportune formazioni, essere anche punto di accesso per codici bianchi al fine di sgravare i pronto soccorso».

Riconosce l’utilità del fascicolo sanitario elettronico anche Paolo Ambrois, farmacista alla farmacia Fasano: «Consente l’immediata condivisione di medicinali e di esami svolti, ma il meccanismo, al momento, appare piuttosto contorto. La farmacia scelta potrebbe essere in ferie o non avere il medicinale, oppure il soggetto potrebbe trovarsi in un altro Comune: in questi casi si deve per forza essere in possesso di uno smart phone per attivare il servizio in un’altra farmacia al fine di abilitarla, temporaneamente, ad erogare il prodotto». Ambrois fa quindi osservare come «l’assenza della necessità della ricetta cartacea è solamente per medico e utente mentre noi farmacisti piemontesi, a differenza di altre regioni, dobbiamo poi stamparla per applicarci sopra le fustelle dei farmaci».

Non hanno ancora spedito alcuna ricetta scaricata tramite fascicolo sanitario elettronico alla farmacia Stragiotti. «Finora abbiamo solo fornito informazioni a chi ce le ha chieste. Il meccanismo non è così immediato, soprattutto per coloro che non hanno dimestichezza con la tecnologia – precisa il dottor Claudio Barresi –. Spid e smartphone sono indispensabili per autorizzazioni e deleghe e ci vorrà quindi tempo prima che la maggioranza delle persone si sottoponga a questo iter. L’onere della stampa cartacea permane comunque, si è solo spostato dal medico al farmacista. Siamo in una fase di transizione che richiede tempo per comprenderla, ma quando il sistema sarà in essere rappresenterà un beneficio per tutti». «Sostanzialmente il rapporto farmacista-paziente rimarrà legato alla distribuzione del farmaco, ma l’accesso al fascicolo ne velocizzerà la dispensazione – osserva la farmacista Giuliana Rocchietta – . Il dare poi autonomamente il proprio consenso a più farmacie renderà più celere sia il nostro lavoro che la ricezione del servizio per il cliente. Tra pochi giorni assisteremo ad un webinar per capire più in profondità come funziona quest’innovazione. La sanità entra in rete; penso sia fondamentale che un medico o altro operatore del settore possano accedere alla completa storia sanitaria di un paziente».