Una rete di protezione sulla strada del Vallone: senso alternato all’altezza di Sablici
foto da Quotidiani locali
DOBERDò La roccia carsica consolidata, dietro le reti, la sede stradale che metro dopo metro, chilometro dopo chilometro, torna in piena sicurezza.
Sta procedendo a grandi passi e senza significativi intoppi il maxi intervento di messa in sicurezza del tratto della statale 55 “dell’Isonzo” su cui i gestori di Fvg Strade sono stati chiamati ad operare dopo gli incendi della scorsa estate e i loro danni all’ambiente nel quale il nastro d’asfalto si sviluppa.
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Il cantiere
Una prima parte dei lavori si è conclusa, con il posizionamento delle protezioni lungo la parete rocciosa a fianco della strada, nel tratto più vicino a San Giovanni di Duino. Anche il restringimento della carreggiata qui è stato eliminato, per spostarsi più verso Gorizia e verso l’incrocio di Sablici, dove è stato posizionato anche il semaforo che regola il senso unico alternato necessario allo svolgimento degli interventi.
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A questo punto la data presunta di fine lavori, che come abbiamo raccontato nelle scorse settimane era stata fissata da Fvg Strade nel 31 marzo, probabilmente potrà essere rispettata, se non addirittura anticipata. Merito della solerzia di tecnici e operai impegnati sulla strada, ma anche, evidentemente, di condizioni meteo che sin qui si sono rivelate ideali.
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Ma, facendo un passo indietro, su cosa si stanno concentrando i lavori? Le devastazioni causate sul fuoco che ha bruciato la vegetazione in quel tratto della statale fino al bordo della strada hanno inevitabilmente indebolito il terreno. Non occorre essere degli esperti per capirlo: lo scenario in certi tratti è lunare, un colore insolito per il Carso.
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I rischi potenziali
Le analisi condotte dai tecnici di Fvg Strade, infatti, non a caso avevano evidenziato il potenziale rischio di cedimenti e smottamenti, e di qui la necessità della messa in sicurezza. Per il consolidamento delle pareti rocciose si è pensato all’installazione di barriere paraschegge e alla fasciatura con chiodi, funi e reti di acciaio di alcuni punti giudicati particolarmente critici della roccia. Contestualmente si sta raschiando lo strato più superficiale dell’asfalto per poi posarne uno nuovo, adeguatamente drenante.
Inizialmente l’operazione aveva subito alcuni rallentamenti a causa di uno dei contrattempi più frequenti tra quelli che i cantieri incontrano in un territorio come quello del Carso: è stato necessario provvedere a una lunga e puntuale bonifica bellica, per eliminare i proiettili e gli ordigni inesplosi risalenti alla Grande Guerra che ancora qua e là si trovano nel terreno (durante gli incendi si udivano anche gli scoppi delle bombe del primo conflitto mondiale).
La bonifica si è conclusa alla fine del 2022, e in questo inizio di 2023 i lavori si sono potuti svolgere regolarmente. Ancora una po’ di pazienza e poi, con l’arrivo della primavera, il cantiere lungo il Vallone resterà solo un ricordo.