Feltre, mancano gli specialisti delle cure palliative: l’Ulss assume medici affini
Mancano medici a Cure Palliative dove, dopo il trasferimento di Roberta Perin al Ca’ Foncello di Treviso, l’unico medico strutturato in organico è Federica Zanatta, rientrata in servizio dopo lunga assenza. La dottoressa è coadiuvata da due colleghi pensionati, Gandolfo Fiorito e Cosimo De Chirico, che dalla scorsa estate hanno sottoscritto un contratto libero-professionale con l’Ulss per erogare, insieme, una sessantina di ore settimanali fra il territorio (cure palliativa a domicilio) e hospice.
L’Ulss Dolomiti, dal canto suo, sta attivando tutte le procedure autorizzate dalla Regione per assumere dirigenti medici. Ma la ricerca, al momento, è vana. Così si passa al piano B: se non ci sono e non ci saranno palliativisti specializzati disponibili, potranno farsi avanti anche medici con altre specialità nell’ambito della medicina generale.
Come viene evidenziato attraverso una delibera della dirigenza sanitaria “non si dispone di graduatorie concorsuali, in quanto l’ultimo concorso avviato nel 2022 da Azienda Zero, per conto di questa azienda, è andato deserto”. Infruttuosa anche la richiesta alle Ulss fuori regione per poter utilizzare le loro graduatorie concorsuali.
Così Lucia Dalla Torre, direttore del Distretto di Feltre al quale fa capo l’unità operativa di Cure Palliative, “considerati la carenza di dirigenti medici nella disciplina di cure palliative e i tempi richiesti per l’espletamento della nuova procedura concorsuale”, dà il via “anche a procedure per assunzioni a tempo determinato nel profilo e discipline equipollenti affini, in attesa di poter effettuare quella a tempo indeterminato”.
Appello di Mano Amica
Dall’associazione che da sempre sostiene l’unità di Cure Palliative, non si nascondono né preoccupazioni né speranze: «Il Distretto ha messo a disposizione una brava geriatra in aiuto all’équipe per le emergenze sul territorio», riferisce il presidente Paolo Biacoli. «L’auspicio è che i professionisti Fiorito e De Chirico continuino a far parte della squadra. De Chirico è componente del coordinamento regionale Cure Palliative», ribadisce il presidente. «E ora mette tutta la sua esperienza clinica a disposizione dell’équipe feltrina. E su Gandolfo Fiorito non servono presentazioni, perché ha terminato la sua carriera proprio nelle Cure Palliative, ma è stato anche pioniere con Gino Gobber, Cristina Luise e il caposala Albino Ventimiglia, di una delle eccellenze dell’ospedale feltrine, appunto il servizio di cure palliative, nato prima delle leggi sull'ospedale senza dolore, alla fine degli anni Novanta».
Gli altri reparti
Ma anche per altri reparti, sempre in area medica, la carenza di dottori si fa sentire. Per fortuna ci sono pensionati disponibili anche a rinnovi pluriennali di contratto. Antonio Volpi, diabetologo trevigiano del 1949 e già attivo con contratto libero-professionale al Santa Maria del Prato dal 2017, ha accettato l’incarico per 38 ore settimanali di attività ambulatoriale.
Dando seguito alla richiesta del direttore di Neurologia Giulio Bozzato, visto il perdurare della grave carenza di medici nella disciplina l’Ulss Dolomiti ha conferito un incarico libero professionale anche a Lorenzo Bragagnolo, vicentino del 1950, attivo alle stesse condizioni contrattuali al Santa Maria del Prato dal 2018. Il rinnovo prevede 20 ore settimanali di attività ambulatoriale, per 60 euro all’ora.