TRIESTE Non si arresta neppure a Trieste la marcia della capolista Appiano, corsara sul parquet di Calvola al termine di un match agonisticamente acceso. Nella sfida tra la miglior difesa, quella di casa e il miglior attacco del campionato ha prevalso Appiano che si è confermata formazione che merita la leadership del girone e che può puntare con giustificate ambizioni al ritorno nella massima serie. Per la formazione di Fredi Radojkovic sessanta minuti giocati senza la necessaria continuità: troppo poco per sperare di mettere in difficoltà un’avversaria che con il successo ottenuto in terra giuliana si mantiene imbattuta con l’impressionante record di ventun vittorie consecutive.
Nella inusuale cornice del PalaCalvola, davanti a un pubblico numeroso e particolarmente caloroso, Trieste parte subito forte. Vinkovic e Scaramelli a segno per l’iniziale 2-0, doppio vantaggio mantenuto prima grazie al sette metri trasformato con freddezza da Jan Radojkovic e incrementato poi con la rete di Scaramelli che al 5’ è bravo a trovare lo spazio per firmare il 4-1. Eppan barcolla ma non molla, resta a ruota grazie a Cunha e Loncaric che al 10’ riducono lo svantaggio sul 6-4. Cambia l’inerzia del match, Appiano sta meglio fisicamente, spinge con continuità la seconda fase e piazza il parziale chiuso da Cunha che porta gli altoatesini per la prima volta avanti (8-9).
Trieste si innervosisce, sbaglia troppo in attacco e con un ulteriore break di 4-0 scivola sotto sull’8-13 al 20’. Crescono intensità e agonismo, la gara diventa cattiva con contatti duri e al limite del regolamento. Eppan mantiene il suo vantaggio sino al 13-18 con cui si rientra negli spogliatoi.
Le parate di Zoppetti e tutta la voglia dei padroni di casa di rientrare nel match in apertura di ripresa. Parziale di 3-1 e Trieste vede la luce sul 16-19. È però un fuoco di paglia perché Oberrauch suona la carica e la Sparer riprende a macinare il suo gioco toccando il massimo vantaggio sul 18-24 del 40’. La risposta dei padroni di casa a otto minuti dalla fine con il 22-25, ultimo vero acuto del team di Radojovic che stremato per la durezza della gara e la fatica della rimonta perde palloni sanguinosi ed è costretta ad arrendersi. Finale teso con espulsione di Loncaric e bagarre dopo il fischio di chiusura sedata da una coppia arbitrale che ha faticato a tenere in mano il match.
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