Prove di volo per il Pordenone, con la Feralpi si gioca la vetta
foto da Quotidiani locali
Con un successo supererebbe tre squadre. Salirebbe in testa alla classifica del girone A di Lega Pro e si presenterebbe da capolista a Fontanafredda, dove domenica prossima giocherà con la Pergolettese il primo incontro ufficiale in provincia dopo quasi quattro anni.
I motivi per vincere ci sono sempre, ma in questo caso sono decisamente allettanti per il Pordenone, impegnato lunedì 27 a Salò in casa della terza in classifica.
Battere la Feralpi significherebbe scavalcare i rivali odierni di due punti nonché la Pro Sesto e il Lecco di uno: sarebbe un chiaro segnale al campionato, che con marzo entra nella sua fase clou.
Al termine della stagione mancherà poi poco più di un mese e mezzo (ultimo turno il 23 aprile). Se si vuole andare in B, bisogna accelerare.
«La Feralpi è forte, ma noi siamo in crescita e vogliamo dimostrare le nostre qualità», ha caricato la sfida Domenico Di Carlo, allenatore di un gruppo che nove giorni fa ha ritrovato il successo dopo quattro giornate e che la scorsa settimana ha recuperato molti effettivi.
«Questo aspetto ha inciso molto sulla nostra ascesa – ha voluto sottolineare –. Dopo due mesi e mezzo ci siamo allenati con tutta la rosa a disposizione, la qualità e l’intensità degli allenamenti è più elevata.
Il ritmo che ultimamente vedo dobbiamo trasferirlo in partita, durante la quale voglio anche grande concentrazione: solo così possiamo vincere».
Già, all’andata un calo di concentrazione fu fatale ai ramarri, che subirono il gol dell’1-0 in contropiede dopo aver fatto per 90 minuti un tiro al bersaglio verso la porta difesa da Semuel Pizzignacco.
Il numero uno di Monfalcone, scuola Udinese, risultò determinante. Lo è stato anche in molte altre occasioni, se è vero che la Feralpi ha con soli 15 gol la miglior difesa del campionato e vanta ben 18 clean sheet su 28 uscite.
Serve concentrazione in fase di non possesso, ma anche cinismo in fase di possesso, dunque, al Pordenone, che per rendersi pericoloso al Turina non cambierà il suo modo di giocare.
Di Carlo punta ancora su quel 4-3-1-2 in cui, salvo sorprese, rientrano dall’inizio un paio di protagonisti.
In difesa, dopo aver scontato il turno di squalifica, si rivedono Ajeti e Benedetti, che non dovranno farsi sorprendere da una Feralpi incerottata là davanti, priva dell’ex Butic (infortunato) e Guerra (Siligardi), nonché con un Sau fresco di tesseramento che partirà dalla panchina.
Per il resto si dovrebbe vedere il Pordenone che ha superato il Trento, con Dubickas e Candellone in attacco supportati da Piscopo. Quest’ultimo potrebbe far posto a Zammarini soltanto se Pinato sarà inserito subito in mediana.
Altrimenti “Zamma” rimarrà al suo posto in mezzo, dove il suo dinamismo può risultare una delle carte vincenti.