Coldiretti dice no al cibo in provetta: «In Fvg diecimila firme contro la carne sintetica»
UDINE. Il governo vieta la cosiddetta carne sintetica e la Coldiretti esulta, forte delle 10 mila firme raccolte in Friuli Venezia Giulia contro produzione e commercializzazione di carne realizzata in laboratorio, ritenuta un nuovo Satana dell’alimentazione tradizionale, ma considerata dagli scienziati una frontiera con cui l’uomo dovrà misurarsi per la ormai manifesta insostenibilità ambientale degli allevamenti intensivi, in un mondo che si avvia a raggiungere la soglia degli 8 miliardi di abitanti.
Di cosa parliamo
Gli scienziati la chiamano carne coltivata, perché nasce da colture realizzate in laboratorio a partire da cellule di animali vertebrati.
La ricerca ci lavora da dieci anni (senza aver ancora raggiunto risultati su larga scala: oggi si vende solo a Singapore) per individuare sistemi di produzione che risolvano il nodo della sofferenza animale e siano meno impattanti sul piano ambientale, posto che gli allevamenti sono grandi consumatori di risorse e grandi produttori di gas serra (un quinto di quelli emessi globalmente ogni anno).
Niente hamburger di soia o mortadella di lupino, dunque, ma carne vera e propria, proveniente non dalla mucca, bensì da una coltura cellulare che parte ad esempio dal prelievo di staminali da animali vivi o embrioni.
Il governo
Dopo aver posto limitazioni sull’uso della farina di grillo, il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida ha presentato un disegno di legge che vieta produzione e vendita di «alimenti e mangimi sintetici», introducendo multe fino a 60 mila euro per i trasgressori.
Il testo va a comprendere le colture cellulari. Lollobrigida rivendica che «l’Italia è la prima nazione al mondo a dire no alla cosiddetta carne sintetica: i prodotti di laboratorio non garantiscono qualità né benessere, né la tutela della nostra cultura e della nostra tradizione».
La Coldiretti
Da mesi la Coldiretti raccoglie firme su una petizione contro quella che chiama “carne Frankenstein”.
Il direttore regionale dell’associazione Cesare Megalini sottolinea che le sottoscrizioni in Fvg sono state «più di diecimila» su un totale di mezzo milione e saluta il ddl come «una vittoria della Coldiretti», rimarcando che la carne da laboratorio è «un prodotto ingegnerizzato, che consuma più acqua ed energia di molti allevamenti e non dà garanzia che i prodotti chimici usati siano sicuri.
C’è una precisa strategia delle multinazionali che, con abili operazioni di marketing, puntano a modificare stili alimentari naturali».
Gli scienziati
Da più parti gli scienziati hanno criticato la scelta del governo, sostenendo che la carne coltivata è un’opportunità da verificare e che il provvedimento intralcia la ricerca e taglia fuori l’Italia da un mercato potenziale.
Lo ha appena fatto il professor Mauro Giacca, notando che la «carne da cellule coltivate è già approvata in altri Paesi».
Dice Giacca: «I politici capiscono poco di quello di cui si parla e non si fidano degli accademici, la difesa economica dell’orticello è l’obiettivo preponderante, i giornalisti non fanno nulla per chiarire.
Il tutto condito quasi sempre da un mantra comune: “potrebbe fare male alla salute”, senza che nessuno si sogni di approfondire se sia vero (solitamente, non lo è).
Mentre noi stiamo a vedere, arroccati nel nostro medioevo scientifico, il mondo corre e ad ogni novità rischiamo di rimanere sempre più dipendenti dalle scoperte degli altri».
I politici
La politica pare tuttavia fredda al di là dell’appartenenza. L’assessore alle Risorse agricole Stefano Zannier ha firmato la petizione di Coldiretti e dice che «la carne sintetica sta fuori dalla nostra idea di prodotto e pretende di costruire un cibo senza sapere che effetti avrà sulla salute.
L’allevamento bovino oggi è sostenibile a determinate condizioni, che nel nostro territorio sono rispettate».
Sul fronte opposto l’ex ministro all’Agricoltura Stefano Patuanelli dichiara che «la mia posizione è nota e ho sottoscritto la petizione Coldiretti».
Oltre, l’esponente M5s non si spinge, dopo l’endorsement di Beppe Grillo ha scritto che «la carne coltivata è il futuro, per la salvaguardia degli animali e del nostro pianeta». —