Pepper è tornato e la Gesteco va
Cambia la fase, il fuso: Cividale non cambia. Gioca, combatte, vince. All’esordio nella fase a orologio, la Ueb fa suo lo scontro al vertice contro l’Urania Milano e mantiene la vetta del nuovo Girone Blu: 89-62 il punteggio schiaffato agli (ex)-pari classifica rossoblu.
Gara condotta con autorità quella di Cividale, match segnato, in particolare, dalla prestazione monstre dei due stranieri di casa: Pepper, 23 punti per lui, e Redivo, 21, 5 gli assist.
Speziata l’entrée, il primo parziale di gara: spicy, con Pepper già maître del parquet. In quintetto, al suo fianco, l’altro “foresto”, Redivo: passaggio dell’italo argentino, tripla dell’americano, Eagles avanti. Anche l’Urania, dall’altra parte, fa l’americana: Hill, con le sue leve, coglie il rimbalzo del sorpasso ospite: 9-10.
Rieccolo, dunque, Pepper: il 20 mette un altro po’ di sale – di pepe, pardon – all’incontro e il PalaGesteco va subito in brodo di giuggiole. Tripla del nuovo vantaggio, poi tripla del primo allungo: +4.
Che diventa +6 quando lo statunitense timbra ancora il cartellino, stavolta dal pitturato. 15 punti per lui, e siamo soltanto al 10’. Prima che questo scada, capitan Piunti accorcia, a fil di sirena.
Ma è un sussulto nell’avvio di serata insipido di Milano. Gli uomini di Villa, infatti, subiscono la difesa gialloblu, litigano col ferro. E, soprattutto, mal digeriscono la cucina di Pepper: piccante, infuocata. Fuoco dunque alle polveri: bomba e 28-20 firmato dall’ex San Severo.
Ci si lecca i baffi, in quel di via Perusini, l’appetito che vien mangiando. Pepper, da chef stellato, con tanto di strisce, sforna un altro dei suoi manicaretti: +14.
Sotto canestro, furia Furin scazzotta, come il più scafato, rognoso dei centri italici; Battistini sportella. Milano, però, pian piano accorcia. Tocca a Dell’Agnello cacciar gli intrusi fuori dalla cucina ducale.
Poi rientra Pepper, dopo aver rifiatato in panchina: il 45-31 è servito. Ancora Dell’Agnello, dopo il break, con l’ausilio della dea bendata: la tripla del “Jack” ducale rimbalza sul ferro, si impenna, quindi termina la sua corsa sul fondo della retina per il +15 Eagles.
Da qui si fa più aggressiva la retroguardia ospite. Partendo dalla difesa, allora, Milano, risale. Ma solo fino al meno 10. Il motivo? Lucio Redivo: la guardia albiceleste penetra, poi spara da fuori, dall’angolo. Non pago, recupera un pallone, assiste Miani. Sul fronte opposto, l’Urania fa quel che può.
Anche più, va fuori giri e subisce la rubata di Mouaha: schiacciata delle sue. Rota, zitto zitto, capisce il momento del compagno e, sull’azione successiva, lo imbecca: 62-46. Time-out Milano, Cividale ne approfitta per chiamare a raccolta il pubblico, per aizzarlo in vista della volata finale.
È benzina sul fuoco per un pubblico già in visibilio. Contro ogni attesa, però, l’attacco friulano si inceppa.
Coach Pilla ci parla un po’ su, prima che il meno 11 Urania diventi un problema di maggiore entità.
Ma così non è: perché Mouaha torna a sfondare, perché Redivo, da casa sua, spedisce di Milano sul -16. Infine sul: -18. Sereno, coach Pilla concede la gioia dell’esordio al figlio Tommaso e all’altro “baby” Cattelan. Tutti, insomma, prendono parte al buffet.