Uno dei massimi esperti mondiali del Diario di Anne Frank a Trieste: «La storia di un’adolescente diviene simbolo universale»
foto da Quotidiani locali
TRIESTE. Uscito in Olanda nel 1947, è il Diario più famoso al mondo. È stato tradotto rapidamente in tutte le lingue, trasformando la sua protagonista, un’adolescente ebrea che si nasconde alla barbarie nazista per poi morire in un campo di concentramento, in un simbolo indimenticabile del male assoluto. Così Anne Frank è diventata un’icona universale della resistenza a ogni totalitarismo: ogni anno sono circa un milione le persone che si recano in pellegrinaggio al suo nascondiglio di Amsterdam e migliaia in tutto il mondo sono le strade, le piazze, i parchi che portano il suo nome. Il suo Diario, tradotto in 60 lingue ed edizioni che hanno via via integrato materiale fino ad allora sconosciuto, è stato trasposto in opere teatrali e cinematografiche.
Ma quei sono state le ragioni che hanno portato un sconosciuta ragazzina ebrea di Amsterdam a diventare un simbolo mondiale dell’Olocausto? Le ha indagate analiticamente nel saggio “Il fenomeno Anne Frank” (Hoepli, 2022, pagg. 180, 17,90 euro) lo studioso olandese David Barnouw, membro del Niod, l’istituto per la documentazione bellica dei Paesi Bassi e uno dei curatori dell’edizione critica dei Diari (tradotta in Italia da Einaudi). Tra i massimi esperti mondiali del Diario, Barnouw presenterà il suo volume lunedì 3 aprile al Caffè San Marco alle 18, con la moderazione di Paola Gentile, docente di lingua neerlandese all’Università di Trieste, dove Barnouw terrà anche alcuni seminari per gli studenti.
Nella sua edizione italiana, il volume è arricchito da una postfazione a firma di Massimo Bucciantini, che ha ricostruito le sorprendenti vicende editoriali del libro nel nostro Paese. Lo sguardo di Barnouw invece si estende a tutto il mondo, partendo dalla genesi del Diario per poi discuterne la ricezione da parte del pubblico, ripercorrerne le trasposizioni teatrali e cinematografiche, indagare i mutamenti nella percezione della figura di Anne Frank, che continua a evolversi a distanza di ormai più di 70 anni. Una storia che non pare destinata a concludersi: di certo, dice lo studioso, il fenomeno Anne Frank “continuerà ad esistere” e la sua figura a mutare.
Professor Barnouw, secondo i suoi studi, quali sono i principali fattori che hanno reso il diario di Anne Frank un libro così importante e influente nella cultura popolare?
«L'Olocausto è un elemento importante della nostra cultura e della nostra storia. E nella pagine del diario di Anne Frank non c'è sangue e ognuno può cogliere dalla sua lettura gli aspetti che preferisce».
Che impatto ha avuto sulla percezione dell’Olocausto nella cultura popolare nei suoi più di 70 anni di storia?
«Ha ricondotto la vicenda di 6 milioni di persone a quella di una sola giovane donna innocente».
Quali furono le reazioni della critica letteraria e del pubblico alla prima pubblicazione del diario?
«Furono diverse, dai critici ebrei che affermarono che i lettori ora piangevano nel leggere quel libro, ma che durante la guerra non mossero un dito per aiutare un solo ebreo, a quelli che si stupirono che una ragazza così giovane potesse scrivere così bene».
Com’è cambiata nel tempo la percezione di questo lavoro?
«Furono pubblicate sempre più memorie, basti pensare a “Se questo è un uomo” di Primo Levi, ma Anne Frank commosse tutti. Solo di recente questo libro è stato considerato come letteratura. Io lo considero come un documento storico e un libro per ragazze».
In che modo la traduzione in molte lingue diverse ha influenzato l’accoglienza di quest’opera in tutto il mondo?
«È difficile dirlo, perché ci sono molte traduzioni diverse e non le conosco tutte. Ma per esempio nella traduzione tedesca i sentimenti antitedeschi sono stati eliminati e ci sono tre diverse traduzioni giapponesi, tutte con opinioni politiche differenti».
Qual è stato l'impatto del diario in ambienti culturali così diversi, dal Giappone agli Stati Uniti, fino all’Europa?
«Negli Stati Uniti lo spettacolo di Broadway del 1955 ha trasformato Anne in una moderna adolescente con molti problemi, allontanando la guerra e l'Olocausto. In Germania è stato uno dei primi spettacoli in cui il pubblico si sentiva in colpa per il proprio passato».
Quali sono stati gli effetti della produzione di film e opere teatrali basati sul diario di Anne Frank?
«Di enorme importanza per la popolarità del Diario».
In che modo il diario di Anne Frank continuerà a influenzare la cultura popolare nel prossimo futuro?
«In modo sempre mutevole, come è già accaduto nel corso degli anni: Anne è stata considerata una vittima, poi un’adolescente e successivamente di nuovo una vittima, stavolta universale. Cambierà ancora».