Roverbella, un tubo da idraulico contro madre e figlio: aggrediti dalla vicina

foto da Quotidiani locali

Stava chiacchierando con il figlio di 17 anni nel cortile del condominio quando improvvisamente su di loro si è abbattuta la furia di un’inquilina dello stesso palazzo che con in mano un tubo di ferro di sessanta centimetri – quelli per le tubature utilizzati dagli idraulici – ha cercato di colpirli entrambi.

Questo almeno secondo quanto contestato il 18 aprile a una donna, imputata al processo celebrato di fronte al giudice Chiara Comunale, che il 9 agosto del 2020 aveva avuto un violento diverbio con la coppia formata da madre e figlio.

A supporto di quanto avvenuto la parte lesa, sentita in qualità di testimone, ha fornito al giudice e al pubblico ministero Luciana Sgotti, una fotografia e un video che ritraggono l’imputata con il tubo di ferro in mano.

Il materiale acquisito e messo agli atti non è stato chiarito se si riferisse a quell’episodio o ad un altro momento. «Era solita impugnare quel bastone – hanno detto un paio di testimoni – che custodiva fuori dalla sua porta e per tutelarci l’abbiamo fotografata».

«Stavo parlando con mio figlio – ha raccontato la parte lesa, 42enne – quando improvvisamente verso di noi è piombata quella donna con in mano il tubo di ferro. Urlava e ci offendeva dicendo che siamo dei “meridionali di m...” e che dovevamo tornare al nostro paese. Ha alzato il tubo e ha cercato di colpire mio figlio che è riuscito a scansare il colpo. Poi ha cercato di colpirlo nuovamente e mi sono mezza in mezzo per difenderlo. Alla fine ho ricevuto una bastonata ad un braccio». Prognosi di 14 giorni refertati al pronto soccorso del Carlo Poma, in virtù dei quali la parte lesa si è subito rivolta ai carabinieri per sporgere denuncia. In udienza ha testimoniato anche un altro vicino di casa che quel giorno è intervenuto per cercare di limitare i danni. «Ho riconosciuto quel bastone come un tubo da idraulico del diametro 3/4 e del peso di uno-due chili, abbastanza per fare male. Sono corso e sono riuscito a disarmare la donna che lo agitava». Il processo è stato rinviato al 13 ottobre per la discussione.