ATP Barcellona: Sinner vince ma non convince, evita uno psicodramma e batte Nishioka-
[4] J. Sinner b [16] Y. Nishioka 6-1 4-6 6-3
Se portate a casa un match giocando sporco (playing ugly come direbbe Brad Gilbert), quello è uno dei tratti distintivi dei campioni, e allora oggi non abbiamo dubbi che Sinner si sia immedesimato nella parte. Partita dai mille volti vinta 6-1 4-6 6-3 dopo oltre due ore di gioco contro il giapponese Yoshihito Nishioka (n.35), nella quale Sinner dà prova di un’efficacia tennistica accecante nel primo set, a cui però fa seguito un black-out quasi totale per larghi tratti del secondo e anche del terzo parziale. L’italiano non ha avuto a lungo un appiglio sicuro a cui aggrapparsi e le sue certezze si stavano sbriciolando, ma con la sua proverbiale tenuta mentale è riuscito in qualche modo ad uscirne.
Primo set col piglio giusto per Sinner
Il match inizia con Sinner al servizio che esce dai blocchi come un levriero e che nel secondo gioco in cui si vede come Sinner sia sceso in campo con grande determinazione: emblematico lo scambio che da il là a Sinner per vincere il game, nel quale dopo oltre 20 scambi e dopo che Nishioka aveva provato tutte le variazioni e gli angoli di cui era capaca si doveva arrendere all’accelerazione di Sinner. ma è un po’ tutto il gioco di Sinner che funziona bene, anche il rovescio e la risposta girano al meglio e Nishioka deve cedere subito il suo servizio di apertura. La mattanza continua nel sesto gioco: altra palla break Sinner con seconda di servizio Nishioka; il giapponese cerca di aprirsi il campo cercando di disegnare il campo, ma dare angolo ad un giocatore come il Sinner di oggi che si muove bene e colpisce meglio non è una buona idea, l’italiano coglie al volo l’opportunità di 5-1 sparando un dritto in corsa incrociato. Altro dettaglio non irrilevante: Nishioka già non è un’ira di Dio al servizio, se però dopo mezz’ora di gioco scarsa viaggia al 29% di prime in campo la missione diventa praticamente impossibile, giustificando le quote dei bookmakers che pagavano la vittoria del giapponese a 11. Primo set che si chiude in 25 minuti con Sinner che spazza il suo avversario per 6-1.
Secondo set: Nishioka cambia tattica e iniziano i problemi
Nishioka comincia subito al servizio ma il tema tattico non cambia; le palle estremamente arrotate del giapponese non mettono per nulla in difficoltà Jannik, che è rapido coi piedi e riesce quasi sempre a colpire quando la palla si sta ancora alzando. C’è subito aria di break ma per lo meno il giapponese adesso mette in campo le prime di servizio e si salva. Lo scampato pericolo carica il giapponese che nel game successivo riesce addirittura ad arrivare a palla break, vincendo in un singolo game più punti di quelli conquistati nell’intero primo set. Nel frangente Sinner ci mette parecchio del suo, con un paio di errori non forzati di rovescio del tutto inusuali che regalano il game al giapponese che sale 2-0. Adesso il nipponico sembra più propositivo e visto che in una partita di pure palleggio ne uscirebbe con le ossa rotta prova a cercare qualche accelerazione in più prendendosi i rischi del caso e da qui inizia un match completamente diverso rispetto a quello che abbiamo visto finora. Il cambio di tattica sembra mettere dei granelli di sabbia nell’ingranaggio perfetto dell’altotesino, che però continua a lottare, anche se non con la lucidità di prima. Sinner infatti dà battaglia: nel terzo game il giapponese le prova tutte, e nonostante qualche sbavatura di Sinner – come una discesa a rete sciagurata e altri rovesci affossati a rete – l’italiano ribalta la situazione e riporta il match in equilibrio sul 2-1.
Il servizio non incide più
Game fiume da 17 punti con Jannik che tiene il punto e alla quarta occasione la porta a casa per sfinimento del tennista del sol levante. A prima vista sarebbe uno schiaffone che farebbe tremare un elefante, ma il giapponese sorprendentemente non fa una piega e anzi rilancia, sorprendendo nuovamente Sinner, che in questo secondo set non trova la prima: appena 43% di prime in campo nel primo spezzone di secondo set. Il set in questa fase sembra quasi un match femminile d’altri tempi, con grandi capovolgimenti di fronte e servizi diventati meri colpi di apertura per lo scambio. Sinner così ricambia nuovamente lo sgarbo e arriviamo a 4 servizi persi consecutivamente. Nonostante le difficoltà però nel settimo gioco sembra fatta per Sinner che strappa nuovamente la battuta a Nishioka. Sulla palla break il giapponese prova a seguire a rete il servizio ma ne ricava una risposta sulle stringhe gestibile solo per pochi eletti; e Nishioka non essendo fra questi affossa mestamente la volee a rete e manda a condurre l’altotesino. La sensazione è che stavolta si sia prossimi ai titoli di coda, ma la sceneggiatura è ancora ricca di colpi di scena: Nishioka tira fuori tutto quello di cui è capace e va a condurre inaspettatamente sul 5-4; Sinner non riesce ad aggrapparsi neanche al servizio e quando si gioca sulla sua seconda la resa è imbarazzante, sotto il 20%. Il problema sono gli errori non forzati che continuano a fioccare e con un rovescio che pizzicando il nastro esce in corridoio consegna il set a Nishioka. Eloquente i dati di vincenti e non forzati: Nishioka 15/9 (saldo positivo +6) mentre Sinner 10/14 (saldo negativo -4), nota di colore, per dare un’idea di quanto potesse essere sbilanciato il match: chi ha avuto il coraggio di giocare un Nishioka vincente a inizio secondo set avrebbe vinto quasi 40 volte la posta in caso di successo.
Terzo set ancora altalenante ma si chiude in discesa
Adesso il match è completamente in equilibrio e Sinner deve cercare di scuotersi, a partire dal servizio che continua a non girare come dovrebbe. Nel secondo gioco con Sinner al servizio infatti l’italiano deve fronteggiare una palla break, ma la scampa fortunatamente e nel quinto gioco è il primo a spezzare l’equilibrio. Nel frangente Sinner non fa niente di trascendentale, giocando ordinato e approfittando degli errori del nipponico e conquista il break. Il vantaggio ha però vita breve con il tennista dell’estremo oriente che strappa addirittura a zero il servizio all’italiano. Il rimpiattino di servizi persi è speculare a quanto avvenuto nel secondo set, ma stavolta Sinner riesce a consolidare e a portarsi sul 5-3 e nonostante un nastro traditore che gli porta fuori un dritto vincente, riesce a cavarsela e sullo slancio chiude 6-3 sul servizio di Nishioka in 2 ore e otto minuti al terzo match point.