Valle di Cadore, anche Zaia alla riapertura della chiesa di San Martino
La chiesa di Valle di Cadore, salvata dal temuto cedimento della rupe sulla quale è fondata, verrà ufficialmente riaperta lunedì 1° maggio alle 14.15, ma in questi giorni è già frequentata dai volontari della parrocchia che stanno provvedendo alle pulizie interne e al riordino degli arredi sacri.
«In effetti la nostra antica pieve di San Martino è in puntuale sicurezza: il cantiere che ha blindato il colle è concluso», fa sapere il sindaco Marianna Hofer, che il 21 febbraio 2021 era stata costretta a firmare un’ordinanza di chiusura dell’edificio al culto e alla frequentazione.
Alle 14.15 si terrà una ricognizione al cantiere, nel corso della quale i tecnici spiegheranno i lavori realizzati, finanziati dalla Regione Veneto con un milione e 100 mila euro della Protezione civile. Con ogni probabilità interverrà anche il presidente della Regione Luca Zaia, insieme all’assessore regionale Gianpaolo Bottacin. Hofer ha invitato anche i colleghi sindaci del Cadore.
«È un vero e proprio miracolo il salvataggio della chiesa di San Martino a Valle di Cadore, un intervento da 1.100.000 euro finanziato dalla Regione che ha coordinato il restauro assieme al Comune, evitando che la parrocchiale franasse nello strapiombo», anticipa il presidente Zaia. «Il prossimo 1° maggio sarà inaugurata la ristrutturazione, resa possibile in tempi da record grazie alla sinergia tra enti ed istituzioni. La chiesa è il cuore di una comunità e di un intero territorio».
Il sindaco Hofer spiega di aver esteso l’invito a tutto il territorio «per significare che questo è il risultato di una condivisione e di una coralità di impegni: tra le istituzioni e tra queste e la Chiesa». Un modello, secondo il sindaco, a cui riferirsi anche in futuro.
Il vescovo Marangoni celebrerà, alle 15, la prima messa della riapertura della chiesa, insieme anche lui ai sacerdoti della convergenza pastorale del Cadore, dell’Ampezzano e del Comelico. Il rito sarà preceduto da una solenne processione che partirà dalla piazza di Costa e con i fedeli e i preti in preghiera e in canto arriverà fino alla pieve.
Sarà l’occasione per il vescovo di ringraziare la Regione e quanti altri si sono adoperati per la salvaguardia di quello che è stato considerato un patrimonio comunitario. Le associazioni di volontariato hanno assicurato, al termine della celebrazione, un momento di festa all’esterno della chiesa.