Terme, dismessi trenta alberghi negli ultimi vent’anni. «Ma il rilancio è partito». Sguardo sul futuro
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foto da Quotidiani locali
Una trentina di hotel dismessi nel Bacino termale euganeo. Definito il passaggio nelle ultime settimane degli hotel Caesar e Montecarlo di Montegrotto dal fondo Apollo ad una società romana e dell’Hotel Grand Torino di Abano, resta di fatto da disegnare solamente il futuro di due strutture alberghiere termali ancora alla ricerca di proprietà: lo storico Hotel Orologio di Abano, che per la verità è stato acquistato dal fondo Apollo solo l’anno scorso, e l’Hotel Sollievo di Montegrotto.
Tribunale e speranze
Sul Sollievo si attendono sviluppi dal Tribunale, che dovrebbe fissare la data dell’asta giudiziaria dopo il suo fallimento.
Sull’Hotel Orologio ci sono tuttavia delle trattative in corso e il fondo Apollo, dopo aver “piazzato” in nemmeno di un anno gli hotel Des Bains, Magnolia, Montecarlo e Caesar, potrebbe chiudere a stretto giro di posta il passaggio anche dell’ultimo hotel termale rimasto di proprietà (va sottolineato che al fondo non interessa dare direttamente sviluppo agli hotel termali che si è ritrovato all’interno di una maxi acquisizione dall’Enpam).
Trenta chiusure una dopo l’altra
In 20 anni hanno chiuso alle terme euganee ben 30 strutture alberghiere. Alcune di queste sono già state riacquisite, altre sono in attesa di conoscere meglio il loro futuro. Nella lista delle chiusure dell’ultimo ventennio compaiono gli hotel Antiche Terme, Bagno Romano, Bertha, Cesar, Centrale, Commodore, Cristallo, Firenze, Grand Torino, Imperial, Italia, Magnolia, Massaggio, Mediterraneo, Michelangelo, Millefiori, Monaco, Mondial, Montecarlo, Orologio, Regina, Reve Monteortone, Rio d’Oro, Salvagnini, San Marino, Sollievo, Sporting Center, Terme Euganee, St Louis, Villa Piave.
«Di questi, quasi nessuno è tornato ad essere struttura ricettiva», annota il direttore di Federalberghi Terme Abano Montegrotto, Marco Gottardo. «Ciò nonostante, il numero di posti letto nel territorio non ha subìto un calo consistente, in quanto si sono concentrati in alberghi di maggiori dimensioni, mantenendo una media intorno ai 17 mila posti circa».
Ecco gli hotel abbattuti
Dalla lista bisogna depennare alcuni alberghi che sono stati demoliti: stiamo parlando dell’Hotel Millefiori, divenuto parte integrante dell’Hotel Tritone di Abano, l’Hotel Mediterraneo di Abano, che sta divenendo con il cambio di destinazione d’uso una zona residenziale, e gli hotel Mondial, Monaco e San Marino, che dovrebbero divenire un family hotel.
Abbattuto, in maniera spettacolare anche l’Hotel Rio d’Oro di Montegrotto, fatto esplodere lo scorso settembre.
Le recenti acquisizioni
Per quanto riguarda le acquisizioni negli ultimi mesi hanno trovato un loro acquirente gli hotel Firenze, Villa Piave (sarà accorpato ai vicini hotel Patria e Risorta), Grand Torino, Magnolia, Caesar, Montecarlo e Bertha.
Per i primi due sono servite delle aste giudiziarie ma alla fine un proprietario con una proposta manageriale è arrivato.
Come saranno gli alberghi del futuro
«Se guardiamo agli hotel del futuro», continua Gottardo, «gli asset sui quali lavorare sono quelli legati alla digitalizzazione, all’accessibilità, all’interconnessione, all’inclusività ed alla sostenibilità.
Altrettanto, possiamo immaginare che il futuro ci riservi un numero sempre maggiore di strutture ibride, “condhotel”, come già avviene in altre destinazioni. Ovvero alberghi che abbiano all’interno anche un buon numero di appartamenti, anche in vendita.
Ma anche strutture con servizi aperti, rivedendo la direttiva Bolkenstein che regola i servizi stessi. Questo potrebbe portare gli alberghi ad un maggiore inserimento nel contesto urbano, come un’attrazione vivibile anche dai cittadini delle località turistiche».
Certamente sarà la proposta turistica a fare la differenza, con modalità più innovative in fatto di privacy, sicurezza, qualità, servizi, customizzazione.
«Se pensiamo, giustamente e finalmente, a cosa fare delle strutture chiuse, dal punto di vista delle pubbliche amministrazioni, è tempo di pensare concretamente anche a quelle aperte», conclude Gottardo. «Ad aumentare la competitività degli alberghi saranno utili una politica pubblica sensibile, che va dallo sviluppo del Pnrr, al contenimento delle imposte, al miglioramento dei servizi, alla facilitazione e diminuzione della burocrazia». —
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Ecco cosa saranno questi hotel tra ricettività e residenza
Alcuni hanno già un futuro scritto. Per altri è tutto da disegnare. Gli hotel dismessi delle terme euganee hanno di fronte bivi, che possono portare anche a un loro cambio di destinazione d’uso, soluzione inevitabile in qualche caso.
Qui Abano
Ad Abano già definito il futuro degli hotel Firenze, Grand Torino e Villa Piave, che resteranno alberghi.
Il Mediterraneo sarà una zona residenziale, mentre il Massaggio, acquisito dalla V Hotels, diverrà un boutique hotel collegato all’Hotel Premiere.
L’Hotel Magnolia è stato acquistato dalla Casa di Cura di Abano. L’Altavita Ira ha messo in vendita l’Hotel Salvagnini di fronte al Municipio.
«Nessuna novità sull’Hotel Italia di via Mazzini», spiega il sindaco di Abano Federico Barbierato. «Lavori in corso all’Hotel Reve di Monteortone. Per quanto concerne l’Hotel Centrale, il Gruppo Borile sta definendo il progetto di riqualificazione dell’hotel, che ovviamente non avrà un futuro alberghiero, ma commerciale e residenziale di pregio».
Tutto fermo per quanto riguarda l’Hotel Regina, dismesso assieme all’ex discoteca Ra Stua, e il St Louis, sul quale il Gruppo Borile sta definendo il futuro.
Qui Montegrotto
Situazione molto fluida a Montegrotto. «Dove c’erano gli hotel Mondial, San Marino e Monaco verrà creata una nuova struttura alberghiera, mentre l’abbattimento dell’hotel Bagno Romano ha permesso un ampliamento dell’adiacente hotel Marco Polo con nuove piscine e nuovi parcheggi», spiega il sindaco di Montegrotto Riccardo Mortandello.
«Per l’hotel Antiche Terme è pervenuta una proposta e il nostro obiettivo è un progetto che valorizzi Piazza Roma evitando decisamente speculazioni edilizie».
Proposte, per il momento informali, sono arrivate anche per la ex pensione Ai Buoni Amici, per mantenerne una destinazione simile a quella turistica. Per quanto riguarda l’hotel Cristallo, dovrebbe sorgere un nuovo supermercato Despar. «Per l’hotel Rio d’Oro stanno partendo i lavori per la creazione di una casa di riposo».
Gli hotel Montecarlo e Caesar sono stati da poco ceduti. «L’amministrazione è disponibile a valutare qualsiasi cambio di destinazione d’uso. Il medesimo discorso vale per l’hotel Berta, di proprietà di un imprenditore milanese che ha già espresso la volontà di vendere la struttura alberghiera».
Un cenno anche all’Hotel Imperial, che sarà collegato al nuovo parco Tex Willer World Village e che l’ideatore Giorgio Bonelli vuole rimettere a posto con la creazione di nuove piscine. L’Hotel Commodore, acquistato all’asta da un fondo israeliano, resterà un hotel. Come dovrebbe rimanere albergo l’Hotel Sollievo quando verrà acquisito. Si attendono notizie di rilancio anche in merito all’Hotel Augustus, chiuso dopo il fallimento della società di gestione romagnola, Fabilia. A Teolo è tutto fermo all’Hotel Michelangelo. —
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Tornano i turisti stranieri. «La crescita è continua»
Stanno tornando i turisti stranieri. Alle Terme di Abano e Montegrotto i dati sono in aumento e il 2023 si preannuncia quello del grande ritorno del turista estero.
Anche in questi ultimi giorni molte le presenze straniere registrate ad Abano e Montegrotto Terme, in particolare da Germania e Austria.
L’ultimo aggiornamento dei dati dell’Osservatorio regionale del Turismo, relativo al primo trimestre di quest’anno, certifica una crescita complessiva dei turisti in arrivo dall’estero, che a marzo hanno rappresentato ben il 39% del totale delle presenze mentre nello stesso periodo del 2022 erano a quota il 31%.
Nel periodo gennaio-marzo 2023 la quota di presenze di stranieri è stata pari al 28% mentre nei primi tre mesi dello scorso anno era ferma al 23%.
«Definitivamente archiviata la lunga stagione del Covid», spiega Walter Poli, Presidente Federalberghi Terme Abano Montegrotto, “gli stranieri sono tornati alle nostre Terme, che si confermano sempre più attrattive con la loro proposta che intercetta la domanda crescente di benessere e vacanze a contatto con la natura.
Molte sono le opportunità che si aprono per promuovere l’unicità di questa destinazione verso nuovi mercati oltre a quelli tradizionali di riferimento come appunto Germania o Austria.
Il riconoscimento Unesco potrebbe rappresentare un volano in questo senso, ma è un traguardo cui guardare in un orizzonte di lungo periodo mettendo in campo al contempo, con la Regione e gli attori del territorio, iniziative mirate, a partire dal patrimonio dei dati di cui disponiamo».
Tedeschi e austriaci hanno rappresentato insieme il 14% del totale delle presenze nel primo trimestre e il 51% degli stranieri, mentre i russi sono passati dalle 32 mila presenze del periodo gennaio-marzo 2019 alle 9 mila presenze di quest’anno. Da segnalare l’incremento dei belgi. —
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