Cresce la discarica abusiva alle porte del parco della Roggia rossa
![Cresce la discarica abusiva alle porte del parco della Roggia rossa](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/lasentinella/2023/06/13/205312596-2147f3ee-a547-42e7-921c-0abcc1042c47.jpg)
foto da Quotidiani locali
SALERANO. L’ultimo rifiuto a comparire in ordine di tempo è stato un bidet. Aumenta a dismisura la discarica alle porte del parco della Roggia Rossa, proprio al confine tra Salerano e Banchette, in un fazzoletto di territorio che dovrebbe rientrare nelle more del primo Comune. Ma è chiaro che un abbandono di quelle dimensioni non può essere trattato da un singolo piccolo Comune, con una cattiva abitudine che si è consolidata nel tempo.
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Per questo i sindaci Antonio Mazza e Domenico Mancuso (quest’ultimo si è insediato da un mesetto scarso) stanno studiando insieme una soluzione, che possa anche scoraggiare i malfattori.
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La Sentinella aveva documentato per la prima volta nel mese di ottobre questo piccolo scempio che avviene alle porte di Ivrea. In un tratto che è tutt’altro che poco frequentato, di lì infatti passa il tracciato della Via Francigena in bicicletta dell’app ufficiale. È quindi un punto che ha un potenziale turistico, nonostante si trovi esattamente sotto il cavalcavia autostradale dell’A5.
Invece è invaso dai rifiuti: in passato c’erano giocattoli e altri resti di una ristrutturazione edile. E ora invece si arricchiscono della cuccia di un cane, di rifiuti elettronici, e poi ancora piastrelle e mattoni rotti.
La discarica si trova a circa un centinaio di metri di distanza dal Parco della Roggia Rossa e a 200 metri circa dal campo di calcio del Banchette.
Non riesce a trovare la valorizzazione che merita lo splendido parco, un anello di verde con oasi naturalistiche che si snoda dagli impianti sportivi di Banchette d’Ivrea, fino alla destra orografica della Dora, per un totale di sei chilometri, in cui spiccano i campi coltivati a mais rosso. Nel 2018 il Comune di Banchette si era aggiudicato un bando regionale per la valorizzazione del patrimonio ambientale del parco, che valeva 150mila euro. E che aveva permesso di avviare un tirocinio per tre persone disoccupate. L’intervento si era concentrato sulla rifunzionalizzazione arborea del sottobosco, che era in un grave stato di abbandono.