La 24 ore del dono di sangue trova il sostegno dei giovani: a Udine 146 partecipanti su 220 sono under 28
foto da Quotidiani locali
UDINE. Come nelle vere maratone, prima di partire, si è appuntato al petto il pettorale con il numero 001. E poi Roberto Flora, presidente dell’Afds di Udine, è andato a donare dopo aver avviato, alle 12, il cronometro della 24 ore del dono del sangue assieme al direttore di Medicina Trasfusionale dell’Azienda sanitaria universitaria Friuli Centrale Giovanni Barillari.
Un’iniziativa, questa, che mai prima d’ora era stata provata in Italia e che l’Afds di Udine ha organizzato in occasione della Giornata mondiale del donatore di sangue che si celebrava mercoledì 14 giugno.
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Un’iniziativa voluta fortemente dai donatori più giovani che ne sono diventati i veri protagonisti: su 220 partecipanti, 146 sono under 28. «Questa maratona nasce da un’idea del gruppo giovani dell’Afds – afferma infatti Flora – ed è stata organizzata grazie alla disponibilità del personale sanitario dell’AsuFc, in particolare del Centro trasfusionale dell’ospedale di Udine. Con questa iniziativa vogliamo far abituare le persone a una donazione diversa svolgendosi in orari in cui di solito non viene eseguita e che prevede, dunque, anche una alimentazione differente dal solito, aspetto importante tanto che l’ospedale ci ha messo a disposizione una dottoressa che se ne è presa cura. Vorrei ringraziare tutte le persone che sono state coinvolte».
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Una iniziativa che ha anche una valenza scientifica sperimentando una continuità di prelievi che potrebbe essere necessaria in caso di emergenze e mancanza di scorte e da cui partono nuovi progetti. «Si studierà la donazione nei vari tipi di orari – prosegue Flora – anche di notte, per comprendere se in futuro i nostri centri ospedalieri potranno essere aperti in orari diversi da quelli della mattina in modo da raggiungere l’autosufficienza nazionale e far sì che in tutte le fasce orarie ci possano essere persone disposte a donare».
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In occasione della partenza, è giunto anche il saluto da parte di Sandra Gallina, dirigente dell’Unione Europea, incaricata di guidare la Salute e la sicurezza alimentare comunitaria. «Solo una donazione costante garantisce un approvvigionamento sicuro di sangue e dei suoi derivati – ha detto Gallina –. Vogliamo migliorare l’attività di donazione, per questo quasi un anno fa la Commissione ha proposto una revisione piuttosto profonda della normativa. Proposta che intende aumentare la protezione per chi dona e chi riceve, partendo dal principio della gratuità».
Mercoledì 14 giugno, all’ospedale di Udine è giunto a portare un saluto anche il presidente del consiglio regionale Mauro Bordin. Le donazioni proseguono incessantemente fino alle 12 di giovedì 15 giugno. Nelle prime sette ore ha consentito la raccolta di 36 litri di sangue e plasma.
«Questa è una iniziativa – riferisce Barillari – unica a livello europeo, grazie a tutti coloro che hanno collaborato per realizzarla. La Regione ci ha dato le risorse per reperire il personale infermieristico, e ciò è stato molto importante in questo periodo di carenza di personale. L’organizzazione è stata curata nel dettaglio anche per quanto riguarda l’alimentazione visto che dalle 18 alle 6 non si era mai donato prima». —