La musica Blues&Soul accasata sulle Dolomiti
San Vito di cadore
Non solo musica, ma anche arte, cineforum, mostre, piccoli eventi, e soprattutto vicinanza al territorio e alle sue eccellenze. La 22ma edizione del Dolomiti Blues&Soul Festival, l’appuntamento delle Dolomiti bellunesi dedicato alla musica e alla cultura afroamericana, è stata presentata ieri da Antonio Palatini, presidente e fondatore dell’Associazione Culturale San Vito Blues&Soul, nato a metà degli anni ’90 e appuntamento fisso dal 2003. Il festival sarà di nuovo itinerante: un viaggio sulle calde note del blues, soul, jazz & swing, distribuito su vari comuni della Valboite.
Saranno oltre 20 gli appuntamenti, a partire da sabato 22 luglio, che accompagneranno l’estate della Valle del Boite fino a settembre inoltrato, con più di 50 musicisti che si esibiranno su palchi e teatri speciali. «Il San Vito Blues&Soul Festival è nato a San Vito, ma già dal 2010 abbiamo iniziato ad allargarci nei comuni limitrofi, a partire da Borca, poi Valle, Cibiana, per coinvolgere i territori circostanti», spiega Palatini. «Ora abbiamo cambiato nome in Dolomiti Blues&Soul Festival, per avere un marchio più esteso e più riconoscibile, e quest’anno saremo, oltre che a San Vito, a Cortina, Borca, Valle e Pieve, fino al riscoperto borgo di Damos; toccheremo antiche segherie, giovani imprese agricole, architetture d’autore e arene naturali dalla rara bellezza».
La novità di quest’anno è il coinvolgimento di due aziende agricole gestite da giovani imprenditori che operano sul territorio: «Si tratta dell’azienda agricola Damos, nell’omonimo Borgo a Valle, dove saremo domenica 23 luglio, e l’azienda agricola Sanvido di San Vito: entrambe gestite da giovani che si sono avvicinati al territorio con spirito di innovazione e di qualità», spiega Palatini. «Saremo anche nell’antica segheria De Vido, presso la casa natale del Tiziano a Pieve e al villaggio ex Eni per un concerto gospel nella chiesa».
Alla presentazione c’era Enzo Zangrando, dell’azienda agricola Damos, il quale ha ringraziato a nome del figlio di essere stato coinvolto in questo progetto. «Per noi è una grande opportunità e daremo la massima disponibilità per la manifestazione. Ringrazio per questo e speriamo di meritarcelo».
«La musica rappresenta il collante tra i campanili, e non vogliamo tralasciare, come gli scorsi anni, temi sociali molto importanti per la montagna, quali quello della violenza alle donne, attraverso la collaborazione quest’anno con l’associazione Belluno Donna, nonché il contatto con il Sert per i pericoli legati all’abuso di alcol e stupefacenti per i giovani», continua Palatini.
Un’anteprima del festival sarà sabato 1 luglio all’hotel Boite a Corte di Cadore, che è anche hospitality partner del festival. Da quest’anno collaboreranno con il festival il Consorzio Cadore Dolomiti e la Fondazione DMO Dolomiti Bellunesi in qualità di supporto nella comunicazione. Il calendario verrà reso noto a breve. I concerti sono per la maggior parte gratuiti, con la richiesta di un’offerta libera che quest’anno verrà devoluta all’associazione Belluno Donna, in difesa delle donne che hanno subito violenza. Marina Menardi