Andrea morto investito. Il papà chiede alla Procura: «Fate luce sulla velocità dell’auto»
foto da Quotidiani locali
Giancarlo Marigo, il padre di Andrea, il dodicenne di Mirano che è stato investito in bicicletta e ucciso sabato, chiederà all'autorità giudiziaria di disporre una consulenza tecnica cinematica. Non c'è alcuna "caccia alle streghe" o intento di vendetta, ma è un atto dovuto alla memoria di Andrea, al senso di giustizia e alla necessità urgente di maggiore sicurezza sulle strade, specialmente per i bambini.
[[ge:gnn:nuovavenezia:12851210]]
Con questo spirito, Giancarlo Marigo, il padre del bambino di Campocroce di Mirano vittima del tragico incidente del sabato 10 giugno all'incrocio tra via don Orione e via Viasana, insieme alla madre Nicoletta e alla sorella maggiore Aurora, si sono affidati a Studio3A-Valore, una società specializzata nel risarcimento danni, e all'avvocato Davide Ferraretto, del Foro di Padova.
L’obiettivo è chiedere alla Procura di Venezia, che ha aperto automaticamente un procedimento penale per omicidio stradale nei confronti dell'automobilista che ha investito il ragazzo, una consulenza tecnica cinematica per ricostruire, valutare e accertare la dinamica, le cause e tutte le responsabilità del tragico incidente.
La famiglia di Andrea ringrazia la comunità di Mirano, le istituzioni, la parrocchia, la scuola, gli amici e tutti coloro che hanno partecipato ai funerali mercoledì 14 giugno, per la vicinanza, il calore e il sostegno offerti in questi terribili giorni.
Durante i funerali, il padre, con voce commossa, ha trovato la forza di lanciare un messaggio forte, dicendo: "Affinché le cose migliorino per i bambini e affinché possano camminare per strada in maggiore sicurezza".
[[ge:gnn:nuovavenezia:12851963]]
La decisione del genitore di portare avanti questa causa è anche frutto di questo "sogno", del desiderio di contribuire in modo modesto al raggiungimento di questo obiettivo.
"È vero," spiega il padre, "e siamo perfettamente consapevoli del fatto che è stato Andrea a non fermarsi allo stop o comunque a superare la linea di arresto provenendo da una strada laterale, ma è altrettanto vero che l'incrocio e l'arrivo di mio figlio in bicicletta erano chiaramente visibili all'automobilista, e il limite di velocità "massimo" consentito in quel punto è di 40 chilometri all'ora.
Secondo il codice della strada, ciò significa che se si nota l'avvicinarsi di un utente debole, come un bambino, alla fermata, la velocità deve essere adeguata e ulteriormente ridotta per proteggere il ciclista o il pedone, nonché se stessi.
[[ge:gnn:nuovavenezia:12857631]]
Per questo chiediamo al Sostituto Procuratore, prima di prendere qualsiasi decisione circa un’eventuale archiviazione, che venga ben valutata la condotta di guida del conducente dell’Audi A1, e in particolare la velocità tenuta della vettura e quella di collisione”.
“Non vogliamo fare una caccia delle streghe o inseguire chimere, ma lo facciamo per puro senso di giustizia per la memoria di Andrea e anche per rispetto dell’immenso dolore provato dalla nostra famiglia” conclude papà Giancarlo, confidando che il Pubblico Ministero inquirente accolga l’istanza, che sarà presentata dai suoi patrocinatori.