Andreolla, alabardato mancato: «San Luigi ambiente ideale»
TRIESTE Tanti gol. Tanti assist. Tanta classe. Sandro Andreolla è stato uno dei giocatori più tecnici del panorama del Triveneto. Nato a Conegliano l’11 gennaio 1979, prima di stupire i campi di serie D ed Eccellenza di Fvg e Veneto ci sono state due sliding doors: la serie B e la Triestina.
Andreolla, quattro stagioni alla Reggiana. Dagli Allievi sino alla Prima squadra. Perché non è diventato professionista?
Sono stato convocato per 9 partite in serie B. Ma non ho mai avuto l’occasione di esordire. Peccato: ero proprio lì, ad un passo.
La sua carriera da calciatore l’ha sviluppata tra i Dilettanti. I numeri dicono di 233 gol in 545 presenze. Tra le varie squadre anche le corregionali Tamai, Pordenone e Ism Gradisca.
Ho trovato la mia dimensione facendo tanta serie D e ed Eccellenza. Ricordo con piacere i 6 mesi giocati a Gradisca dove vincemmo il campionato anche con 10 miei gol.
Per la prima volta arriva a Trieste non da avversario. Sensazioni?
Diciamo che ho un legame particolare con Trieste. Anni fa ho giocato la Crese Cup, proprio a San Luigi. Con la Triestina in Eccellenza, ci è mancato davvero poco che venissi a giocare per i colori rossoalabardati... Sono molto contento di poter vivere questa città anche se da un punto di vista logistico farò la spola tra dove vivo, vicino a Conegliano, e Trieste.
Cosa conosce del San Luigi?
So che è una realtà molto organizzata per un’Eccellenza. Conosco tanti giocatori. Con due di loro ci ho anche giocato: Milan Grujic ai tempi dello Jesolo e Paolo Di Mattia alla Crese.
È reduce da due anni in Eccellenza, al Vittorio Veneto. È stato chiamato a sostituire un totem come Luigino Sandrin.
Con tutto il rispetto per chi c’era prima, io porterò qualcosa di diverso e più stimolante. Ho iniziato a studiare già da tempo i miei nuovi giocatori. La forza della squadra è il nucleo dei vari Zetto, Caramelli, Giovannini, Ianezic, Cottiga e Di Mattia, giusto per far qualche nome.
Ha chiesto alla società di intervenire sul mercato con qualche nuovo arrivo?
Abbiamo analizzato la rosa. Qualcuno andrà via. Sono previsti due o tre innesti.
Cosa le ha chiesto il presidente Peruzzo?
Ezio mi ha chiesto di valorizzare la famiglia San Luigi, una squadra che sappia farsi valere ogni volta che scende in campo.
Il suo modulo ideale?
Difesa a 4, centrocampo a 3, e poi giostrare in attacco i restanti 3 in base alle loro caratteristiche di gioco.
Giocherete per puntare alla serie D?
Abbiamo un progetto basato su 2-3 anni di lavoro. La promozione in D non rientra nel progetto del primo anno. So che il San Luigi vorrebbe tornarci. Intanto vediamo di conoscerci. E crescere.