ATP Queen’s, un ottimo Musetti tiene a bada Shelton: è ai quarti-
[6] L. Musetti b. B. Shelton 6-4 4-6 6-4
“Martedì ho svolto il mio primo allenamento di sempre su un campo in erba”, aveva detto Ben Shelton. Di certo l’americano paga lo scotto dell’inesperienza, ma è una vittoria convincente quella ottenuta da un Lorenzo Musetti apparso molto convinto e consapevole, sicuro col servizio e col dritto, insomma a suo agio sui prati londinesi (sperando possa esserlo anche su quelli dell’All England Club). Il numero sedici del mondo ha vinto un’ottima partita, la sua quarta di sempre sull’erba (e forse la migliore), gestendo il match con solidità e lucidità- eccezion fatta per il finale di secondo set -, e frenando le velleità di un talentuoso ma ancora troppo irruento e disordinato Ben Shelton. Ai quarti di finale l’azzurro troverà il beniamino di casa, Ryan Peniston, o la testa di serie numero due, Holger Rune. Dopo l’ottantesimo successo sul tour -quello di oggi – l ’obiettivo è fare ottantuno.
Primo set: Musetti molto bene con il servizio
Si affrontano per la prima volta in carriera i due classe 2002, con l’italiano dato come favorito dai bookmakers, ma la verità è che entrambi i tennisti sono ancora acerbi sull’erba. Per lo statunitense è appena la seconda partita in assoluto su questa superficie (dopo la vittoria al primo turno sul connazionale Wolf con due tiebreak), mentre Lorenzo è alla numero nove (3-5 il record) e si tratta della sua seconda apparizione al Queen’s.
Nei primi game il servizio è il colpo dominante, con il tennista di Carrara abile a sfruttare subito anche il dritto per chiudere il punto. È proprio il dritto invece a fare cilecca per Ben che con due gratuiti manda l’avversario a palla break già nel terzo game; a Musetti non riesce un passante lungolinea di rovescio millimetrico e così sfuma la prima chance. La pressione da fondo però alla lunga paga, e alla quarta palla break il neo numero 16 del mondo passa avanti 2-1 e servizio, con un dolce passante di dritto fintato.
Musetti è solido e concentrato, e da quel momento tiene il parziale saldamente nelle sue mani: prima sale 3-2, poi recupera da 0-30 sul turno di battuta, costringendo Shelton a muoversi molto (e, proprio sullo 0-30, a scivolare e perdere il punto).
Lorenzo compie sempre le scelte giuste, opponendo al disordine tattico del suo avversario una costante lucidità: con soli 5 punti persi al servizio e un delizioso passante in corsa, sale 5-3 e poco dopo – sono passati quaranta minuti – chiude in suo favore il primo parziale, per sei giochi a quattro. Sono cinque gli errori non forzati dell’italiano, a fronte dei quindici del suo avversario; con la seconda di servizio, peraltro, la distanzia è impietosa: Musetti ha vinto il settantatré per cento dei punti, Shelton il venti.
Secondo set: Shelton sorprende Musetti alle prime palle break
In apertura di secondo set, Shelton cresce al servizio – che tiene agevolmente, per i primi due giochi-e anche a rete, dove si fa più concreto lasciando da parte certe velleitarie volee.
Sul 2-2 cominciano le prime difficoltà del parziale per il numero trentacinque del mondo, che prima deve risalire da 15-30 e poi, nel corso del settimo gioco, fronteggiare tre palle break consecutive, frutto di qualche scelleratezza tattica ma anche esecutiva: Ben tuttavia è bravo a reagire, spingendosi a rete e salvando tutte e tre le palle break per poi conquistare il game e rimanere in vantaggio.
La pressione ora è tutta sulle spalle di Musetti che prima, sul 3-4 e 15-30, si salva con un’ottima uscita dal servizio e un diritto profondo, poi, sul 4-5, concede le prime due palle break del match, che sono anche due set point: la prima se ne va portata via dal servizio del carrarino, che tuttavia sulla seconda manda un diritto in corridoio: un 6-4 un po’ a sorpresa, frutto di uno Shelton sempre più propositivo ed efficace al servizio (ora i punti vinti sulla seconda sono nove su tredici) riapre la partita, che verrà decisa al terzo set.
Terzo set: Musetti spezza l’equilibrio a suo favore
L’inerzia è ora chiaramente dalla parte di Shelton, che si ripresenta in campo con un servizio ormai consolidato e un diritto sempre più sicuro. Come è peculiare del suo tennis però, in un attimo l’americano si distrae: sul 2-2 commette due doppi falli di fila, sbaglia clamorosamente una volèe e concede altre tre palle break. Le prime due le annulla con volèe magistrali – a palesare, ancora una volta, l’incostanza del suo tennis, addirittura all’interno di un singolo gioco. Poi Musetti sale in cattedra, e con un’elegante risposta di rovescio ottiene l’agognato e meritato break, che lo porta a condurre 3-2 e servizio.
Scrollatasi di dosso un po’ di tensione, Lorenzo può ora mettere in mostra tutto il suo talento: con risposte di solo polso si issa più volte sul 40-40 nel turno di servizio successivo dell’americano; poi, passa a condurre 5-3 con due straordinarie voleè, la prima giocata dalla terra di nessuno, la seconda dipinta sugli ultimi scampoli di gesso della riga di fondocampo.
Dopo due ore e undici minuti, Lorenzo Musetti ottiene per 6-4 4-6 6-4-al terzo match point, suggellato da un ace- un successo meritato e si qualifica per gli ottavi di finale del torneo della Regina.