Maturità, troppo rischiose le tracce da Moravia a Quasimodo: a Udine e a Pordenone gli studenti scelgono il tema su WhatsApp
UDINE. Le tracce su Alberto Moravia e Salvatore Quasimodo non se le aspettavano. Convinti che i prescelti fossero Italo Svevo e Gabriele D’Annunzio. Ma non si sono persi d’animo i maturandi delle scuole udinesi mercoledì 21 giugno impegnati con la prima prova di italiano. Perché, come ammettono tutti, è la seconda quella che «fa più paura».
Mancano pochi minuti alle 13 di mercoledì 21 giugno e i primi studenti iniziano a uscire dalle classi. Sorridenti, sereni. La maggior parte ha scelto la traccia C2, con il testo tratto da Marco Belpoliti, “Elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp”. «Ho scelto questa traccia – racconta Silvia Tirelli, 19 anni di Udine, fuori dal liceo classico Stellini – perché mi ha dato molti spunti e mi ha consentito di fare dei collegamenti con la filosofia, la storia e anche la letteratura italiana. Credo che la prova sia andata bene».
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Nicola Pinat, 20enne di Visco, esce dall’istituto tecnico Zanon. «Sono tranquillo – racconta –, sono uscito prima del termine delle sei ore perché avevo completato il tema relativo all’elogio dell’attesa nell’era di WhatsApp. Temo però che la seconda prova, quella di economia aziendale sarà più tosta».
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È fiducioso Leonardo Rabachin, studente 19enne dello Zanon. «È andata bene – afferma – ero tranquillo, ho scelto anche io il testo argomentativo C2 che parlava dei sociale e dell’attesa che ormai non fa più parte delle persone. C’è timore per economia aziendale che è una materia più difficile ma ormai i giochi sono fatti quindi cerchiamo di affrontarla con serenità. La testa è già all’orale».
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Al Malignani Iuri Vidussi, 18enne di Udine, ha scelto invece la traccia B2 con la comprensione e l’analisi del testo di Piero Angela “Dieci cose che ho imparato”.
«L’ho trovato molto stimolante – dice –, credo sia andata bene. Ci aspettavamo altri autori come Ungaretti o Svevo. Come secondo prova ho disegno e speriamo esca qualcosa di facile».
Nell’atrio incontriamo Andrea Vittoria Pasqualis, 18 anni di Cervignano del Friuli assieme alla sue compagne sui temi scelti. «Io ho optato per la traccia C1 – riferisce – con la lettera al ministro Bianchi sugli esami di maturità. Non ci aspettavamo queste tracce. Per la seconda prova abbiamo biologia, ci attendiamo come argomenti acque e rifiuti, ma non è così scontato».
All’esterno delle scuole i ragazzi, appena terminata la prova, si fermano per confrontarsi, parlare, darsi reciprocamente sostegno. Jacopo Patat, di Magnano in Riviera, all’esterno del liceo Stellini ci racconta della tensione pre esame. «Sono stati giorni davvero impegnativi – afferma assieme ad alcune compagne di classe –, ci aspettavamo altri autori sinceramente, ma speriamo sia andata bene. Adesso dobbiamo concentrarci sulla seconda prova e farla al meglio».
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Stesse scene anche negli istituti scolastici pordenonesi: 2.436 maturandi si sono presentati all’esame di Stato 2023 in Friuli occidentale.
Nella mattinata di mercoledì 21 giugno, alle 8. 30, in 65 commissioni tanti sorrisi sulle tracce di Quasimodo e Moravia, Piero Angela a Oriana Fallaci.
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Isis Zanussi
«Si può fare». Davide Casera, Marco Baita e Daniela Cocetta nell’Isis Zanussi non hanno avuto dubbi: dopo 210 minuti erano fuori dalla scuola, in via Gozzi. «Piero Angela e l’elogio all’attesa nell’era di whatsapp erano tracce da fare – i ragazzi dello Zanussi amano la concretezza –. In questa maturità siamo le cavie del secondo scritto negli indirizzi riformati elettronica ed elettrico: la paura è quella del secondo scritto di indirizzo».
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Emozioni e paure comuni a tutti i maturandi, anche dopo il primo test di italiano: l’adrenalina non mollerà fino al colloquio.
Al kennedy
«Le tensioni cambiano direzione nell’Itis Kennedy: da quelle interne durate tutto l’anno fino al sit-in di protesta all’ansia per l’esame, ma è andata».
Giovanna Morassut è una “kennedyana” dell’indirizzo chimico che nelle aule di via Interna ci ha messo l’anima per cinque anni di studio appassionato. «Ho scelto la traccia “sull’attesa” – spiega Giovanna – e il mio futuro è tracciato: ingegneria chimica nell’ateneo di Padova».
A due passi in via Interna i gruppi di maturandi sono un’onda mobile, dopo cinque ore di corpo a corpo con la prova di italiano. «Noi informatici non siamo tanto portati per l’italiano scritto – confessa Emanuel Veriu – e al Kennedy ci hanno abituato a risolvere problemi reali e concreti, con la creatività. Portiamo all’esame, nella classe quinta B le nuove proposte “app”: per la gestione delle password e per la classificazione delle canzoni sui siti web». Altri linguaggi e il classico “tema” è andato a bersaglio anche per Francesco Poles («ho scelto Moravia» dice) e Riccardo Polles («traccia con Piero Angela, il numero uno»).
Qui Grigoletti
Via Interna a Pordenone è un campus scolastico che si anima anche sotto il sole a 32 gradi: le prime a uscire dalla prova di italiano al liceo Grigoletti sono le maturande dell’indirizzo linguistico. «Belle e tutto sommato facili le tracce di italiano».
Anna Vazzoler, Erica Chiaradia, Sofia Ton, Giulia Carniel lo dicono con il sorriso dei 18 anni. «Carini i commissari – sempre le liceali del Grigoletti – e speriamo di cavarcela anche nel secondo scritto di inglese. Poi il mondo ci aspetta».
Dopo l’esame? «Vacanze e poi l’università» programmano. A ciascuno il suo: scienze motorie, comunicazione e impresa, psicologia, comunicazione e media, sono a un passo. —