L’odissea degli ascensori nella stazione dei treni: sono di nuovo bloccati

UDINE. Non c’è pace per gli ascensori della stazione ferroviaria. Entrati in funzione alla vigilia dell’Adunata nazionale degli alpini di metà maggio, sono nuovamente fuori uso.

È il secondo guasto in quaranta giorni di servizio, dopo che per l’inaugurazione era stato attendere addirittura quattro anni. Una maledizione, insomma.

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Da un paio di giorni viaggiatori e pendolari che si affacciano ai due ascensori, al primo binario e tra il quinto e il sesto, trovano una comunicazione “firmata” da Reti Ferroviarie italiane, la società del gruppo Ferrovie dello Stato che gestisce gli scali italiani. «Si avverte la gentile clientela che l’ascensore è in manutenzione», è scritto in italiano e in inglese.

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L’unica concessione all’ottimismo sta nelle righe finali del cartello: «Il servizio sarà ripristinato il 26 giugno a partire dalle 12». Lo sperano i tanti utenti che ogni giorno frequentano la stazione ferroviaria di Udine, in particolare quelli alle prese con una ridotta capacità motoria, ma anche mamme e papà con bimbi in passeggino al seguito.

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Un problema al software

Da Rfi fanno sapere che questa volta il problema è legato a un malfunzionamento del software di gestione, confermando che è programmato per lunedì l’intervento della ditta costruttrice.

Non è escluso che possa essere anticipato di qualche giorno, come accaduto in occasione del precedente guasto, che aveva messo kappaò il sistema ad appena due settimane dal viaggio inaugurale, era legato alla parte elettronica degli ascensori e in particolare a un chip. In quel caso lo stop si era protratto per sei giorni, prima dell’intervento della ditta lombarda Maspero, che dopo un’intera giornata di lavoro era riuscita a ripristinare gli impianti il 29 maggio.

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Il pressing del Comune

L’amministrazione comunale intanto vigila. L’assessore alla Mobilità, Ivano Marchiol, ha incontrato anche nei giorni scorsi i referenti di Rfi per valutare una serie di azioni da mettere in campo per migliorare l’accessibilità del principale scalo ferroviario cittadino. «Certo risulta fondamentale garantire la piena funzionalità degli impianti già installati – indica il componente della giunta De Toni, commentando l’ennesimo guasto –. Il Comune da parte sua è in costante contatto con Reti ferroviarie italiane e cercheremo di fare la nostra parte».

Tra le ipotesi al vaglio quella di una sorta di task force di pronto intervento formata appositamente per intervenire in maniera tempestiva in caso di nuovi guasti: più facile a dirsi che a farsi, perché vanno tenuta in considerazione tutta una serie di questioni legate alla disponibilità del personale e all’agibilità giuridica di un tale provvedimento.

Una storia infinita

Dopo quattro anni di progetti, rinvii, cantieri e magagne varie, i due ascensori erano entrati in funzione il 12 maggio.

A spiegare i motivi dei ritardi era stato il responsabile dell’area Sviluppo e commercializzazione territoriale Nord Est di Rfi, Carlo De Giuseppe rispondendo a una mail dell’ex sindaco Pietro Fontanini: «I lavori di costruzione e installazione degli impianti elevatori sono stati avviati nel 2019. Gli interventi previsti sono stati svolti negli intervalli lavorativi concessi dalle necessarie interruzioni del traffico ferroviario. A tale complessità si sono aggiunte cause congiunturali (indisponibilità del personale a causa dell’epidemia e difficoltà di reperimento dei materiali) e ritardi imputabili all’impresa appaltatrice che hanno determinato il protrarsi dei lavori fino all’inizio del 2022».

Lo scorso anno era stato avviato il collaudo degli ascensori «nel corso delle quali sono emerse alcune non conformità (documentali e costruttive)». —