Abusi sessuali sui nipoti: condannato a sei anni a Mantova
L’uomo, di 47 anni, giudicato colpevole in primo grado per violenza sessuale. I fatti tra il 2006 e il 2015
Sei anni di reclusione per violenza sessuale nei confronti dei nipoti, all’epoca dei fatti minorenni: è stato condannato in primo grado di giudizio, in tribunale a Mantova, il 47enne accusato di aver abusato sessualmente di quattro bambini, in più momenti tra il 2003 e il 2015, durante i ritrovi e le feste di famiglia. La vicenda, per la quale la procura aveva chiesto, lo scorso marzo, nove anni, si è svolta tra l’Alto Mantovano e la Calabria, regione d’origine della famiglia. La condanna riguarda alcuni degli episodi denunciati, mentre per altri, il collegio giudicante presieduto dal giudice Gilberto Casari, si è espresso per l’assoluzione perché il fatto non sussiste e, in un caso, nel non luogo a procedere per prescrizione del reato. Oltre ai sei anni di reclusione, la condanna prevede due anni di allontanamento da luoghi frequentati da minori e 20mila euro totale di risarcimento provvisionale suddiviso tra le parti civili.
Le prime denunce sono scattate nel 2015, quando la mamma di uno dei ragazzini ha scoperto, per caso, una chat che i cuginetti avevano creato apposta per scambiarsi messaggi sugli abusi subiti dallo zio: in diverse occasioni, l’uomo li avrebbe palpeggiati, costretti a sedersi sulle sue ginocchia e a toccarlo. La donna, dopo aver letto i messaggi, ha riunito i parenti e insieme hanno deciso di sporgere la denuncia che ha fatto scattare le indagini.
«Siamo consapevoli che siamo al primo grado di giudizio, ma per un ragazzino violentato per anni - commenta l’avvocato delle parti civili, Ottavia Villini - questo è un risarcimento importante». Non si sbilancia in commenti il difensore dell’imputato, Alessandro Ferrari, che aspetta di leggere la motivazioni della sentenza, tra novanta giorni: «Le mie perplessità sono tutte riportate per iscritto nella mia memoria difensiva».