A Udine la Notte bianca è a rischio pioggia: rinviato il concerto del risveglio
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foto da Quotidiani locali
UDINE. Parte con l’incertezza del meteo l’edizione 2023 di Udine sotto le stelle, che prende il via nella serata di sabato primo luglio in occasione della Notte bianca.
Le previsioni non sono confortanti, tanto da aver spinto il vicesindaco Alessandro Venanzi a rimandare di una settimana il concerto del risveglio programmato alle ore 7 sul piazzale del castello, con protagonisti i 40 Fingers. L’evento sarà posticipato all’8 luglio.
Restano confermati sia l’esibizione dei Boomdabash alle 21.30 sul piazzale del castello, sia Udine sotto le stelle, che coinvolgerà le vie del centro cittadino per nove fine settimana, tra luglio e agosto. Tra le novità introdotte dall’amministrazione, c’è la differenziazione di giornate e orari: via Manin, via Gemona, via Mercatovecchio, via Sarpi potranno essere “riempite” con sedie e tavolini il venerdì dalle 18 all’una di notte e il sabato dalle 18 all’una; via Poscolle sabato dalle 15 fino a domenica a mezzanotte. Largo dei Pecile partirà l’8 luglio.
Rispetto al recente passato, ci sarà maggiore attenzione per la tutela della quiete pubblica. Non solo il servizio al tavolo dovrà necessariamente terminare all’una, ma la musica, in filodiffusione o dal vivo ma senza amplificatori, dovrà cessare alle 23. Prescrizioni dettagliate anche per quanto riguarda l’occupazione del suolo pubblico: tornerà a essere a pagamento, come avveniva prima del Covid, e non sarà possibile utilizzare «panche e tavoli in legno o materiale plastico “tipo sagra” e chioschi per la somministrazione di bevande».
Oltre a questo dovrà sempre essere garantito l’accesso ai residenti e dovrà essere lasciata libera una corsia di transito per i mezzi di soccorso.
Regole che hanno fatto storcere il naso a più di un operatore. In via Manin, ad esempio, il timore è che, vista anche la presenza del cantiere per la sistemazione dell’ex sede della Fondazione Friuli, lo spazio effettivamente utilizzabile per i locali sia piuttosto ristretto: «Purtroppo quello che vale altrove non vale qui – lamenta Federico Bigotto del bar Terzo Tempo di via Manin –. L’ho già fatto notare a chi di dovere. Se la via resterà effettivamente chiusa al traffico, senza il passaggio continuo di furgoni e auto, l’evento potrà riuscire bene».
Chi non vede l’ora di partire con la manifestazione è Massimo Quintavalle, dell’osteria Al Lepre di via Poscolle: «L’iniziativa è valida e certamente vale la pena di partecipare – spiega –. Il nostro compito è contribuire ad animare la via, quindi metteremo fuori i tavoli e sedie sperando nel bel tempo».
E se quest’anno nell’evento sarà coinvolta anche via Sarpi, come conferma Marcella Migai del Glass («però non ci saranno i Sarpi», annuncia), Diego Giordano dei Biffi di via Poscolle si dimostra scettico: «Era meglio tenere il format degli scorsi anni e poi eventualmente capire come cambiare durante l’inverno. Con un giorno in meno e con la musica spenta alle 23 rischiamo di non accontentare le persone». —