Francesco Gabbani apre a Este il tour: «Sarà un concerto ma anche un messaggio per l’ambiente»
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foto da Quotidiani locali
Francesco Gabbani aprirà il suo nuovo “Ci vuole un fiore Tour”, venerdì 7 luglio alle 21.30 all’Estestate Festival, al Castello Carrarese di Este.
Gabbani, cosa ci può anticipare del nuovo tour che prende spunto dal suo spettacolo televisivo?
«Ho voluto intitolare il tour proprio come lo show televisivo perché l’intenzione è di riuscire il più possibile, ma in modo garbato e non invadente, a sensibilizzare le persone ad avere una coscienza di rispetto dell’ambiente. Però mi piace sottolineare il fatto che sarà un concerto musicale, in cui ci sarà l’occasione, tra una canzone e l’altra di fare delle riflessioni. Non vorrei che passasse il messaggio che si tratta di uno show di teatro canzone, come quello che ho fatto tre anni fa».
“Ci vuole un fiore” è il titolo di una canzone del 1974 di Sergio Endrigo, Gianni Rodari e Louis Bacalov. Come mai ha deciso di riprenderlo per la trasmissione e per il tour?
«L’idea del titolo è arrivata di pari passi al concetto della trasmissione, legato all’ambiente e ai diritti universali. La canzone dice che anche noi facciamo parte della natura e tutto è legato da una relazione di causa effetto. È una canzone fanciullesca che nella sua semplicità esprime un significato importante anche per gli adulti. Purtroppo ci sono ancora tante persone che non sono consapevoli del fatto che se tratti male il pianeta, tratti male te stesso».
Nel 2017 in televisione ha presentato i Tim Mtv Awards, ma come è nata l’idea di una trasmissione tutta sua?
«La Rai e la casa di produzione Ballandi mi hanno detto: “Crediamo che oltre ad essere un ottimo cantautore, tu abbia anche delle capacità da intrattenitore e sarete bello fare qualcosa”. Io ho risposto: “Va bene ma a patto che ci sia un tema significativo”. Siccome sono legato alla natura, è stata una cosa spontanea pensare a una trasmissione sull’ambiente».
È difficile parlare di ambiente in un momento in cui Greta Thunberg viene insultata da una certa parte sociale?
«Credo che chi ha seguito la trasmissione si sia appassionato per come è stata affrontata la questione, trattando il tema in un modo leggero che non vuol dire superficiale, parlando di concetti universali che possono essere applicati nella quotidianità. Spiegare la relazione tra un movimento ambientalista, come quello di Greta Thunberg e la politica non credo sia il mio ruolo. Mi sento solo di fare solo una riflessione. La transizione ecologica comporta dei cambiamenti anche sotto l’aspetto politico, economico e finanziario e inevitabilmente fomenta delle polemiche. È ovvio che chi vede la transizione ecologica come una perdita, la guardi in modo negativo».
La sua ultima canzone, “L’abitudine”, racconta l’assuefazione apatica al vivere e ci invita a riappropriarci delle nostre vite.
«Parla del tempo che passa, analizzando in termini polemici quelli che sono i cliché del vivere di oggi, legati al riconoscersi nella proprietà di oggetti. Ci sentiamo parte della collettività perché abbiamo lo smartphone, un oggetto che poi porta ad avere un atteggiamento compulsivo, pensando che dietro questo approccio ci sia la felicità ma non è così».
Internet potrebbe essere uno strumento utile, invece sui social qualsiasi discussione finisce in rissa. È di questo che parla “La rete”?
«La rete ci porta in una sorta di trappola. Per alcuni giovani diventa compulsivo il fatto di capire quello che si è tramite il giudizio degli altri. Nella maggior parte dei casi è un giudizio basato su una realtà virtuale che uno crea su internet e che non ha niente a che fare con la realtà vera e propria. Questo crea insoddisfazione che può sfociare purtroppo in gesti tragici».
Il suo ultimo album, “Volevamo solo essere felici”, risale all’anno scorso. Quando pubblicherà un nuovo disco?
«Sto lavorando come sempre, al di là degli alti e bassi creativi, su canzoni nuove. È un’esigenza, quando vivo qualcosa, la scrivo, scrivo quasi di continuo. Sto scrivendo molto e quando una serie di canzoni potrà essere considerata un album allora provvederò a pubblicarlo».
Biglietti in prevendita su ticketone.