Gorizia, Sinagoga chiusa da 2 anni: arrivano 250 mila euro per la sua sistemazione
foto da Quotidiani locali
GORIZIA. È la più antica del Friuli Venezia Giulia. La sua costruzione risale al 1756. L’aspetto attuale, con il doppio portale di ingresso, il rosone e le tavole della legge in caratteri ebraici, è il frutto del restauro curato nel 1894 dall’architetto Emilio Luzzatto.
Due anni di chiusura
Da più di due anni è tristemente chiusa. E, sino a ieri, non v’erano certezze sulla sua riapertura. Ma dopo l’inaugurazione del Castello rinnovato e più multimediale, anche su questo versante, si affaccia un’ottima notizia. Finalmente. La Regione ha, infatti, destinato 250 mila euro che servono come il pane per imprimere una svolta agli interventi indifferibili che riguardano l’adeguamento degli impianti elettrici e della normativa antincendio, oltre all’abbattimento delle barriere architettoniche. Dove eravamo rimasti? Eravamo rimasti alle parole, nell’aprile scorso, dell’assessore comunale al Patrimonio Paolo Lazzeri, il quale auspicò uno «scorrimento della graduatoria» visto che il Comune, pur ammesso, non era riuscito ad ottenere i fondi per la ristrutturazione delle strutture museali di proprietà comunale.
Ma, adesso, tutto cambia
Il consigliere regionale Diego Bernardis (lista Fedriga presidente), a proposito dell’approvazione in V Commissione delle parti di competenza del Ddl 6 “Assestamento di bilancio”, esprime piena soddisfazione per lo stanziamento «che dimostra la volontà dell’amministrazione regionale di preservare e promuovere le eccellenze storiche e culturali del nostro territorio. Va sottolineata - aggiunge Bernardis, che è anche presidente della V Commissione pertinente in materia di cultura - l’importanza della Sinagoga di Gorizia, già conosciuta come la “piccola Gerusalemme sull’Isonzo” per la vivacità culturale della comunità negli studi ebraici. La Sinagoga è un simbolo storico e culturale di inestimabile valore, testimonianza della ricchezza e della diversità della nostra comunità. Al fine di garantire il suo adeguamento normativo, saranno destinati 250.000 euro per lavori di manutenzione straordinaria».
Il contributo di 250 mila euro
In parallelo, un contributo di 249.917 euro sarà indirizzato al rinnovo dell’allestimento del Civico museo archeologico di Romans d’Isonzo. «Questo finanziamento – conclude l’esponente civico/leghista – darà nuovo impulso anche al magnifico lavoro svolto dalle associazioni del territorio, che si dedicano alla valorizzazione storica, culturale e turistica. Il museo è una tappa fondamentale per coloro che desiderano conoscere e approfondire la storia millenaria di questa regione e scoprire le sue radici profonde».
Soddisfazione di Calligaris
Soddisfazione viene espressa anche da Antonio Calligaris, capogruppo della Lega in Consiglio regionale. «Il museo della Sinagoga e la Sinagoga stessa, chiusi da più di due anni – sottolinea in una nota – potranno essere riaperti al pubblico, che potrà tornare ad ammirare le opere di Michelstaedter e potrà riscoprire la storia della comunità ebraica che ha fornito un importante contributo culturale alla città».
L’area del vecchio Ghetto
La Sinagoga si trova nell’area del vecchio ghetto, oggi via Graziadio Isaia Ascoli, dedicata al glottologo ebreo goriziano. Sostituì un oratorio eretto provvisoriamente nel 1699 come luogo di preghiera comunitaria. La sala, sovrastata dal matroneo ligneo a balconata, è illuminata da ampie finestre e da due lampadari in ferro battuto. Il tabernacolo (Aron-Ha-Kodesh/Armadio sacro) in stile barocco, con quattro colonne tortili in marmo nero, è circondato da una pregevole balaustra settecentesca in ferro battuto e dorato. Dall’alto lato della sala si trova il bimah, il pulpito rialzato in legno. Un leggio, quattro grandi candelabri e i banchi con piano a ribalta completano l’arredo del tempio, che è di rito aschenazita. Dal 1998 è stato allestito al pianoterra il moderno museo ebraico intitolato “Gerusalemme sull’Isonzo” che illustra la storia del popolo d’Israele dai tempi biblici alla diaspora.