Il Mantova accolto da 200 tifosi. Possanzini e Botturi: «Ora orgoglio e coraggio»
MANTOVA. Coraggio e orgoglio. Sono queste le due parole chiave della ripartenza biancorossa. Pronunciate più volte da mister Davide Possanzini e dal dt Christian Botturi al termine del primo allenamento della squadra e simboleggiate dai quasi 200 tifosi che - sfidando temperature infernali - accorrono a Mantovanello per accogliere i biancorossi con applausi, cori e fumogeni durante il primo allenamento.
La retrocessione è archiviata, il passato è alle spalle e sembra lontano anni luce, non soltanto un paio di mesi. E il futuro il popolo biancorosso lo sogna ricco di soddisfazioni, splendente come il pullman che porta i calciatori al campo sfoggiando sulle fiancate lo skyline di Mantova e lo stemma dell’Acm.
«Non me l’aspettavo un’accoglienza così da parte dei tifosi e mi fa un piacere immenso - dice Davide Possanzini -. Io sono entusiasta e spero di trasmettere questo, ma dobbiamo stare attenti anche a trovare un punto di equilibrio: non dobbiamo dimenticare dove eravamo un mese fa, senza categoria e senza squadra e non dobbiamo esaltarci, perché poi si rischia di sprofondare nei momenti di difficoltà che sicuramente ci saranno. Noi vogliamo fare grandi cose, ma serviranno tempo, costanza e dedizione».
La prima cosa che ha raccomandato alla sua squadra, però, è stata un’altra: «Ho detto ai ragazzi - rivela Possanzini - che voglio coraggio. Il coraggio di giocare la palla, di sbagliare per arrivare a fare le cose che vogliamo. L’errore è concesso, la mancanza di coraggio no».
Del materiale umano a disposizione il tecnico è più che soddisfatto: «Sono contentissimo, non credevo che saremmo riusciti in così poco tempo ad allestire gran parte della squadra. Il direttore Botturi e il capo scout Talluto hanno fatto un grande lavoro e mi hanno sempre coinvolto nelle scelte. Ogni calciatore che è qui è stato scelto perché siamo convinti abbia le caratteristiche giuste per fare il calcio che abbiamo in mente. Ora sta a me metterli insiemee riuscire a trasformarli in una squadra il prima possibile. Sono particolarmente orgoglioso perché diversi giocatori hanno rinunciato a contratti più favorevoli pur di giocare qui».
Chiusura con uno sguardo al caos ricorsi che probabilmente farà slittare l’inizio dei campionati (quello di C dovrebbe partire il 27 agosto) a settembre: «Per noi è tempo guadagnato, perché con una squadra tutta nuova lavorare una settimana in più insieme non può che farci bene. Ma è tempo perso per il calcio italiano, perché io ricordo che nel 2003 eravamo nelle stesse condizioni e dunque significa che in 20 anni non è cambiato niente. È incredibile».
La giornata era iniziata al mattino all’Hotel Novecento di Pegognaga, dove il primo a parlare al gruppo era stato il direttore tecnico Christian Botturi: «Il presidente Piccoli era assente giustificato per impegni di lavoro - sorride il dirigente -, ma nei prossimi giorni verrà a salutare i ragazzi. Io ho detto loro che sono stati scelti uno per uno e che dunque devono essere orgogliosi di questo e di rappresentare una piazza come Mantova. Vedere più di 150 persone assistere al primo allenamento sotto questo sole, con temperature assurde, dimostra quanta fame di calcio c’è a Mantova. Sta a noi adesso dimostrare sul campo, pedalando e lavorando forte. Il primo obiettivo, ancor più di quelli tecnici, è fare gruppo perché la squadra è completamente nuova. Sono contento di essere riuscito a consegnare al mister l’80% della rosa già dal primo giorno di raduno ma ora l’imperativo è conoscersi, diventare gruppo e poi squadra».
Il Mantova 2023-24 non è comunque ancora del tutto completo: «Rimaniamo un cantiere aperto, anche perché il mercato fino all’ultimo giorno può offrire opportunità da cogliere al volo. Noi abbiamo le idee chiare e intendiamo procedere così: il mister valuterà la rosa in quesit giorni e nel ritiro di Veronello, poi tireremo le somme e e vedremo quali pedine bisognerà inserire. A grandi linee faremo ancora 3-4 acquisti, uno per reparto più magari un jolly. Monitoriamo il mercato a 360 gradi ma in questo momento non abbiamo fretta».