Il Fantasma dell’Opera e i Måneskin hanno portato a Trieste oltre 45 mila persone: incassi record
TRIESTE Le due settimane magiche dell’estate culturale triestina. Possiamo definire così il periodo che si è appena concluso, e che ha portato in città gli spettatori del Fantasma dell’Opera e i fans dei Måneskin, oltre al pubblico di Zucchero e di Biagio Antonacci. Eventi molto diversi tra loro ma estremamente attrattivi, tanto da mandare in sold out le strutture ricettive della città.
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Un po’ di cifre
Ma proviamo a dare un po’ di cifre. La band rock e il musical al Rossetti hanno totalizzato insieme oltre 45 mila spettatori; e si superano comodamente i 55 mila se si vanno a considerare anche i concerti di Zucchero e Antonacci.
Più complicato, invece, è calcolare l’indotto che questa gioiosa massa ha generato in città. Sembra comunque di poter considerare attendibile un valore che supera ampiamente i 10 milioni di euro.
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I Måneskin
Domenica scorsa, i Måneskin hanno portato più di 25 mila persone allo Stadio Rocco. L’evento è stato organizzato, con il Comune e PromoTurismoFvg, da Luca Tosolini di Fvg Music Live e Luigi Vignando di Vigna PR srl, società specializzate nei grandi concerti estivi che si svolgono in Regione. «Per fornire una valutazione dell’impatto economico dei Måneskin – afferma Vignando – sono ripartito da uno studio che Fvg Music Live aveva commissionato all’Università di Udine in occasione dei concerti organizzati a Lignano nell’estate 2018 (Cremonini, Vasco Rossi e Negramaro).
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Allora era emerso un dato molto interessante: la spesa media nella città che ospita un grande evento è di circa 250 euro a persona. Se applichiamo questo dato alla band romana, possiamo stimare un giro d’affari da oltre 6 milioni di euro».
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Zucchero e Antonacci
Chiaramente i numeri variano molto in base alla provenienza e alla tipologia del pubblico, e queste ultime mutano da artista ad artista. Ma sono cifre realistiche anche secondo un altro imprenditore del settore, Loris Tramontin di Azalea Promotion, che ha organizzato le due serate di Zucchero e quella di Antonacci in piazza Unità.
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«Nelle tre date di questi eventi – specifica Tramontin – ci sono state 10.000 presenze: questi spettatori potrebbero aver speso in media tra i 120 e i 150 euro a persona, oltre al biglietto». Stando così le cose, ecco un altro milione e mezzo entrare in città.
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Il Fantasma dell’Opera
Passiamo ora a “The Phantom of the Opera”, il musical che ha scaldato i cuori del pubblico del Rossetti dal 4 al 16 luglio. Il Politeama si è riempito non solo di persone provenienti da varie regioni d’ Italia, ma anche di migliaia di fans da tutto il mondo. E il pubblico ha superato le 20mila unità. «L’incasso – afferma il presidente del Rossetti Francesco Granbassi – è stato superiore al milione e 300mila euro, il più alto nella nostra storia. Sulla questione dell’indotto non voglio azzardare numeri, perché stiamo ancora analizzando i dati. Per ora dico solo che siamo rimasti stupiti noi stessi dalla potenza di questa operazione».
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I selfie di Ramin
Il pubblico del Phantom ha probabilmente generato un indotto ben superiore a quello, già forte, ipotizzato per i Måneskin. Infatti, se è vero che i concerti rock attraggono anche pubblico dall’estero, si tratta di un turismo di prossimità. Invece «molti spettatori del Phantom – annota il direttore organizzativo del Rossetti Stefano Curti – hanno affrontato viaggi con voli superiori alle otto ore, rimanendo molti giorni in albergo... E magari si sono anche concessi qualche lusso in più, ad esempio l’abbigliamento o l’acconciatura per la serata di gala.
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Inoltre, c’è anche un altro tipo di indotto: quello intangibile. Quando una star come Ramin Karimloo, con 400mila follower sui social, si fa dei selfie in piazza Unità, dicendo che si è innamorato di Trieste e non vorrebbe andar via... Beh, questo porta a un’amplificazione mostruosa. Una sorta di “indotto di affetto” dal valore inestimabile».
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Le istituzioni
Il presidente della Regione Massimiliano Fedriga osserva intanto che «eventi come The Phantom of the Opera e artisti del calibro di Zucchero, Biagio Antonacci e i Måneskin non hanno solo il merito di arricchire l’offerta culturale della città che li ospita, ma molto di più. Essi contribuiscono a consolidare l’immagine di un territorio, il Friuli Venezia Giulia, che risulta essere meta sempre più apprezzata per un ampio pubblico nazionale e internazionale».
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Anche Roberto Dipiazza è entusiasta, e sottolinea come per i Måneskin sia filato tutto liscio dal punto di vista organizzativo: «Per fortuna sono riuscito ad aprire la galleria, perché altrimenti sarebbe stato un disastro. E invece - racconta il sindaco - sono partito in macchina alle 19 da via Rossetti e alle 19.15 avevo già parcheggiato allo Stadio. A proposito, vorrei ringraziare tutte le forze dell’ordine e soprattutto i vigili urbani. E anche Trieste Trasporti. Quando si lavora, poi i risultati non mancano».
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Secondo il presidente di Confcommercio Antonio Paoletti, Trieste è ormai pienamente matura per accogliere i grandi eventi, i quali «costituiscono una strepitosa pubblicità indiretta per Trieste: in questi ultimi giorni, è come se avessimo investito 100 milioni di euro per promuovere la nostra immagine». Soddisfatta anche Federica Suban della Fipe: «Tutti quelli che hanno sperimentato l’enogastronomia locale ne sono usciti soddisfatti». Il presidente di Federalberghi Guerrino Lanci conferma come queste manifestazioni abbiano portato il tutto esaurito, e con tariffe notevoli. «Ma soprattutto – conclude Lanci – hanno cominciato a rendere Trieste una delle location ideali dove organizzare eventi di questo tipo». —
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