Il grande ritorno di Filloy alla Pallacanestro Trieste a distanza di undici anni: «Un vincente che è anche un leader silenzioso»
TRIESTE È il pezzo pregiato di questa prima parte del mercato biancorosso, il califfo chiamato a portare qualità ed esperienza in un roster costruito per puntare già nella prossima stagione alla promozione.
Ariel Filloy torna a Trieste undici anni dopo la sua prima esperienza in maglia Acegas. L'argentino di Cordoba, che nel suo palmarès vanta uno scudetto nel 2016/2017 e una Coppa Italia vinta nel 2020 con la Reyer Venezia e una Eurochallenge alzata nella stagione 2013/2014 con Reggio Emilia, arriva a Trieste dopo aver disputato le ultime due stagioni ai massimi livelli con la Bertram Tortona di coach Marco Ramondino.
È stata una trattativa non facile, nel corso della quale le operazioni di disturbo non sono mancate. A fine giugno Filloy sembrava vicinissimo a firmare per la Tezenis Verona, alla fine il grande lavoro svolto sottotraccia da Michael Arcieri ha finito per fare la differenza convincendo il giocatore a vestire il biancorosso.
«Ariel è ampiamente riconosciuto come un giocatore d’élite - le parole del giemme della Pallacanestro Trieste - un realizzatore di tiri importanti, soprattutto nei finali di partita e nei momenti in cui le partite di decidono. In poche parole, è un vincente. La sua capacità di giocare sia come guardia che come playmaker, essendo in grado di portare la palla con grande sicurezza, è fondamentale per il nostro roster e il nostro stile di gioco. I suoi tanti anni di esperienza in Italia e la sua leadership silenziosa forniranno grande fiducia e stabilità al nostro gruppo».
RICORDI Filloy torna protagonista sul parquet che nella stagione 2012/2013, anno del ritorno dell'Acegas in serie A2, lo aveva visto protagonista di una grande stagione. Pezzo pregiato di un mercato che aveva visto Trieste affiancare al gruppo italiano la coppa americana formata da Jobey Thomas e Brandon Brown e il comunitario Nikita Mescheriakov, Filloy era arrivato in prestito da Milano diventando il punto di riferimento del gruppo biancorosso quando, nel girone di ritorno, Trieste aveva rinunciato per problemi legati al budget alla sua coppia straniera. Leader sul campo di un gruppo giovane, aveva portato l'Acegas a sfiorare i play-off.
PROSPETTIVE Undici anni dopo, con alle spalle una carriera italiana che gli ha permesso di accumulare esperienza nella massima serie, il ruolo che Filloy sarà chiamato a interpetare nella nuova Trieste di Jamion Christian, non sarà molto differente. Leader in campo e nello spogliatoio di un gruppo coeso che cercherà di puntare già in questa stagione al ritorno nella massima serie.
Giocatore prezioso, aldilà di quelli che saranno i minuti spesi sul campo, per creare amalgama vincente e unità d'intenti. Con in aggiunta la grande affidabilità che, negli anni, lo ha reso pedina fondamentale in tutte le squadre in cui si è ritrovato a giocare.