ATP Bastad: Musetti vince il derby con Arnaldi ma che lotta!-
[3] L. Musetti b. M. Arnaldi 6-3 4-6 7-6 (6)
Il brutto dei derby azzurri sta ovviamente nel fatto che uno dei due contendenti sarà costretto a lasciare il torneo in corso. C’è però da essere soddisfatti sia per Lorenzo Musetti che per Matteo Arnaldi dopo la loro sfida al secondo turno dell’ATP 250 di Bastad. Ha infatti vinto il favorito, quello con prospettive di avanzare nel tabellone più solide – Musetti – ma l’underdog – Arnaldi – ha confermato di essere in grande crescita tanto da arrivare a giocarsi il match nel tie-break del terzo set (a Roma, due mesi fa, aveva invece perso con un doppio 6-4). Insomma, sebbene a sorridere nel post-match sarà solo Lorenzo, anche Matteo potrà trarre tanti aspetti positivi da questo torneo e da questo incontro, giocato per lunghi tratti alla pari con un top 20.
La partita ha vissuto di alti e bassi con momenti di appannamento di uno dei due giocatori (Arnaldi a fine primo set e Musetti nella parte centrale del secondo) ma anche fasi di grande spettacolo e pathos, come sui sei match point annullati da Matteo prima di arrendersi per colpa di uno smash infrantosi a rete. Il numero due d’Italia ha così conquistato l’accesso ai quarti di finale del Nordea Open dove affronterà il qualificato austriaco Misolic.
Primo set – Inizio equilibrato poi Musetti accelera
L’avvio di match è subito combattuto e interessante con Arnaldi che tiene il servizio dopo tre parità. I ritmi sono già alti: entrambi tendono a cercare il cambio in lungolinea molto presto nello scambio e Matteo usa spesso la smorzata, provando ad approfittare della posizione arretrata di Lorenzo. Per qualche imperfezione tecnica, però, la scelta al momento non paga. Funziona, invece, il servizio del sanremese che resta così al comando senza concedere palle break. Anche Musetti, comunque, gestisce i suoi turni di battuta con relativa tranquillità.
Come spesso succede, è il settimo game ad assumere il ruolo di crocevia del set: dopo un serve and volley giocato in maniera corretta ma con una sbavatura nella voleè di Arnaldi, a Lorenzo bastano un paio di magie di rovescio e con la palla corta per ottenere le prime opportunità di break. La seconda è quella buona perché Matteo colpisce male un dritto in uscita dal servizio. Il ligure prova a mettere in piedi una reazione nel gioco successivo, ma il disordine e le imprecisioni prevalgono sull’orgoglio. Il numero 75 del mondo non riesce a ricomporsi nemmeno al servizio sul 3-5 e allora Musetti non si fa pregare e chiude in anticipo il set. Ottime le statistiche al servizio del carrarino: 73% di prime palle in campo e soli 4 punti persi complessivamente.
Secondo set – Musetti smarrisce il servizio, Arnaldi ne approfitta
Come abbiamo imparato in questi mesi, però, Arnaldi non è tipo che si arrende facilmente. E nonostante dica al suo angolo di essere “stanchissimo”, Matteo ne dà prova sin dal primo game secondo parziale: Musetti trova poche prime e il sanremese può allora aggredire con la risposta anticipata di rovescio. Con questo colpo, sfruttato in un paio di occasioni, e con una contro smorzata molto elegante, Arnaldi brekka quindi in apertura. Continuano però le difficoltà al servizio di Matteo che sbaglia troppo di dritto e incappa anche in un doppio fallo. Lorenzo ha quindi diverse chance per controbrekkare: sulle prime tre il ligure è impeccabile, mentre sulla quarta (ottenuta in maniera fortunosa dal toscano grazie a uno smash passato al di là del nastro per miracolo) il suo dritto torna a traballare.
La striscia di break, però, non si interrompe: ne arriva infatti un terzo consecutivo (quarto se si considera anche l’ultimo game del primo set), ancora figlio delle pochissime prime di Musetti e della spinta da fondocampo di Arnaldi che questa volta lascia addirittura a zero il connazionale. Matteo riesce poi a consolidare il vantaggio, anche se le difficoltà si ripresentano già sul 3-2. Matteo va infatti sotto 0-30 dopo due gratuiti ma poi vince un punto spettacolare grazie a una grande difesa che cambia le sorti dello scambio e del game. Il ligure si avvicina quindi all’obiettivo e sul 5-3 ha già un primo set point in risposta. Musetti riesce ad annullarlo ma poi nel game successivo non riesce a impensierire l’avversario per via dei troppi errori con il dritto. Arnaldi vince così il primo set contro il carrarino al terzo confronto tra i due: dopo un’ora e mezza si va quindi al terzo. Netta la differenza tra primo a secondo parziale a livello di prime in campo per il numero 16 del mondo: la percentuale è infatti crollata dal 73% al 41%.
Terzo set – Break e controbreak: la differenza la fa uno smash in rete
La prima svolta del set decisivo arriva già nel secondo game, giocato malissimo da Arnaldi con due serve and volley fallimentari e altrettanti doppi falli. Grazie al passaggio a vuoto di Matteo, Musetti si ritrova sul 3-0 senza aver fatto niente di particolare. Il livello di gioco torna a salire nel quinto game: il sanremese pesca un paio di colpi da applausi ma il numero due d’Italia resta sul pezzo servendo bene. Lorenzo, però, non si ripete sul 4-2: la prima è nuovamente latitante e Matteo può quindi far male con la risposta (il rovescio anticipato sembra infallibile). Arriva oltretutto anche un doppio fallo della terza testa di serie del torneo e così Arnaldi rientra in partita. Sembra si vada quindi verso un long set ma prima, sul 5-4, il numero 75 del mondo deve fronteggiare due match point. Lo fa con grande coraggio spingendo bene con il dritto, ma poi un rovescio lungolinea di poco fuori non gli permette di portarsi sul 5-5. Musetti ha quindi altre due occasioni per chiudere ma Arnaldi è ancora inappuntabile: prima ace e poi serve and volley!
Senza ulteriore pathos si arriva allora al tie-break. Il primo mini-break è del carrarino, ma il ligure recupera immediatamente con un dritto in corsa incrociato che lascia esterrefatto il connazionale. Lo schema si ripete poco dopo, ma poi sul 5-4 Lorenzo fa la differenza con la risposta e si procura altri due match point: quello giocato sul servizio di Arnaldi va via, ma anche quello sulla racchetta di Musetti che spreca tutto con una palla corta poco ragionevole. Con un ace messo a referto solo grazie all’intervento provvidenziale del challenge il numero 16 del mondo si guadagna la settima palla match: dopo essere stato impeccabile nelle precedenti occasioni, questa volta Matteo schiaccia a rete uno smash non difficile. Il derby va quindi a Musetti dopo 2 ore e 40 minuti di grande lotta. Contro Misolic, Lorenzo giocherà il settimo quarto di finale della stagione.
GLI ALTRI MATCH – Il derby azzurro è stato preceduto da due altri incontri sul Centrale del torneo svedese. Nella partita di apertura del programma di giornata – una sfida tra qualificati – l’austriaco Filip Misolic ha avuto la meglio sullo slovacco Jozef Kovalik. Misolic l’ha spuntata dopo oltre due ore e mezza di gioco, rimontando dopo aver perso il primo set. 4-6 7-6 6-4 lo score finale, con Kovalik che è stato a due punti dal match nel tie-break del secondo dopo aver recuperato uno svantaggio di 1-5. Soprattutto, però, lo slovacco avrà grandi rimpianti per l’andamento del parziale decisivo in cui aveva brekkato in apertura guadagnandosi anche un’opportunità per salire sul 4-0 e servizio. Sprecata quest’occasione, Kovalik sembrava comunque in controllo sul 4-1, ma da quel momento ha realizzato solo 6 punti perdendo i successivi 5 game. Misolic, classe 2001, disputerà quindi il secondo quarto di finale in carriera a livello ATP.
Protagonista dell’altro incontro è stato il campione in carica del Nordea Open Francisco Cerundolo che si è sbarazzato piuttosto agevolmente del 2004 francese Van Assche. All’argentino è infatti bastata un’ora e venti minuti di gioco per chiudere in due set con il punteggio di 6-2 6-3. Il giovane transalpino ha avuto alcune chance di break in entrambi i parziali, ma Cerundolo è stato a dir poco solido nei momenti delicati e, in risposta, ha sfruttato al meglio le seconde di servizio troppo tenere dell’avversario. Il numero 20 del mondo e quarto favorito del tabellone aspetta ora il vincente del match tra Coria e Leo Borg.