Nuovo ospedale dell’Asl/To4, aggiornato lo studio: «L’area più idonea è la ex Montefibre a Ivrea»

Venerdì il voto della conferenza dei sindaci. Gli amministratori del Canavese occidentale protestano a Torino: «Ascoltateci»

IVREA. Settantadue a ex Montefibre, 69 area di Pavone. Sono i punti percentuali di idoneità dei siti per la localizzazione del nuovo ospedale di Ivrea. Ecco, in sintesi, l’aggiornamento dello studio della commissione tecnica formata da Ires, Asl/To4 e direzione regionale sanità su mandato dell’assessorato regionale. La commissione si è riunita lo scorso 20 luglio e l’area ex Montefibre è ora la più idonea per il nuovo ospedale di Ivrea. A far balzare Montefibre in testa (un anno fa le percentuali di punteggio erano 78 a 58 a favore di Pavone) è stata la riclassificazione dei parametri: Montefibre è area dismessa e bonificata e quindi non consuma suolo fertile, è sufficiente a ospitare l’ospedale il cui edificio avrà un impronta di 7.200 metri quadrati, il casello autostradale di San Bernardo inserito nel piano degli interventi del concessionario autostradale migliorerà l’accessibilità e la variante urbanistica del Piano regolatore è già stata adottata dal Comune di Ivrea. Tutti elementi, questi, che per la commissione rendono Montefibre più idonea.

E ORA I SINDACI

Non è, comunque, l’unica novità. La conferenza dei sindaci dell’Asl/To4, presieduta dal primo cittadino di Ivrea Matteo Chiantore, è stata convocata urgentemente per venerdì 28 con una sola questione all’ordine del giorno: l’illustrazione dello studio e il voto sulla localizzazione del sito del nuovo ospedale dell’Asl/To4. Lunedì 31, toccherà alla giunta regionale votare la delibera di localizzazione. Il giorno dopo, salvo nuove sorprese, dovrebbe esprimersi il consiglio regionale. E poi, sempre che non emergano altre novità, toccherà alla direzione dell’Asl/To4 dare il via alla gara entro settembre per la progettazione del nuovo ospedale. Nei fatti: saranno quindi i sindaci del territorio a doversi esprimere nonostante, nelle ultime settimane, avessero chiesto di non farlo stante la frattura insuperabile, ma sottolineando come fosse la Regione, cui spettano le scelte di attuazione delle politiche sanitarie, a dover decidere. Lo stesso Chiantore aveva provato a invitare il territorio a non dividersi e a non concentrarsi sull’ospedale del futuro, ma chiedere e monitorare i servizi di oggi. L’appello di Chiantore al suo esordio alla guida della conferenza dei sindaci non è stato però raccolto. E non va neppure dimenticato che nella spaccatura del territorio si inserisce l’incombente campagna elettorali per le elezioni regionali del 2023.

LA MANIFESTAZIONE

Intanto, i sindaci del Canavese occidentale non arretrano di una virgola. Esprimono rabbia, delusione e amarezza per gli ultimi avvenimenti. Non hanno gradito il metodo e il merito. E, fino in fondo, vogliono far sentire la loro voce. Così erano una cinquantina martedì mattina per manifestare davanti a Palazzo Lascaris, sede del consiglio regionale a favore del sito di Pavone per la realizzazione del nuovo ospedale dell’Asl/To4. Una rappresentanza è stata ricevuta da un gruppo di consiglieri e dal presidente del consiglio regionale Stefano Allasia. Ad Allasia è stato consegnato un documento che riassume la situazione: «Rappresentiamo oltre 110.000 cittadini e sentiamo l’obbligo civile e morale di portare le istanze dei nostri concittadini che da molto tempo attendono una scelta definitiva da parte della Regione sulla collocazione del nuovo ospedale dell’Asl/To4». In aula è intervenuto Alberto Rostagno, sindaco di Rivarolo: «Lo studio commissionato dalla Regione per identificare la scelta migliore per l’allocazione del nuovo ospedale assegnava un punteggio di 78 punti all’area Ribes e un punteggio di 58 punti all’area ex Montefibre. Lunedì 24, con una nota l’assessorato alla Sanità informava che era stato inviato alla conferenza dei sindaci dell’Asl/To 4, per l’espressione di un parere, lo studio tecnico aggiornato sulla valutazione dei siti, in virtù della realizzazione di un nuovo casello autostradale a San Bernardo d’Ivrea. Poco dopo la nota dell’assessorato è arrivata la convocazione dell’assemblea dei sindaci. Non abbiamo avuto la possibilità di vedere lo studio aggiornato».

Ancora: «È evidente che la scelta di collocare il nuovo ospedale di Ivrea nell’area ex Montefibre è una scelta politica, la consideriamo un grave errore di visione strategica, ne prendiamo atto, l’assessore regionale deve assumersi la responsabilità della scelta evitando di prendere in giro amministratori e cittadini canavesani ed evitando la messa in scena della votazione dei sindaci in assemblea. Deve essere il consiglio regionale a votare. Se così non sarà, la votazione in assemblea dovrà essere limitata ai sindaci dei territori interessati (Canavese occidentale ed eporediese). Non siamo più disposti ad ulteriori giochi politici sulla pelle dei cittadini che abbiamo l’onore di amministrare».

I CONSIGLIERI

Mauro Fava, consigliere regionale Fi, si era già schierato apertamente con Pavone: «I nostri amministratori hanno portato la voce del buonsenso e della logica. La richiesta unanime è di avere un uguale diritto alla salute per tutti gli utenti del futuro ospedale. Ora ognuno dovrà prendersi la responsabilità politica della scelta da compiere e risponderne poi alla gente. Ho la coscienza pulita, ho fatto il possibile». Critica anche la consigliera del gruppo misto Francesca Frediani: «Ancora una volta la giunta rimanda all'aula la responsabilità di scelte politiche che risulterebbero divisive per la sua maggioranza e i sindaci lamentano poca chiarezza». —