Addio al decano dei vignolant Carlo Gnavi

Caluso

Il mondo della viticoltura canavesana è in lutto: improvvisamente, la scorsa domenica 23 si è spento all’ospedale di Ivrea, Carlo Gnavi, di Caluso, maestro del gusto e maestro vignolant, decano del panorama enoico Piemontese, titolare, con il nipote Giorgio dell’omonima cantina in via Cesare Battisti.

Gnavi a Caluso è un cognome autoctono, come il vitigno Erbaluce, e rinomato, che per decenni ha identificato famiglie di produttori che hanno dato lustro ai vini calusiesi e soprattutto al famoso ed inconfondibile Passito. Carlo Gnavi, aveva 82 anni, e la fortuna di un fisico prestante e di un’ottima salute, anche se negli ultimi tempi preferiva restare in azienda, lasciando al nipote Giorgio gli impegni commerciali e di promozione.

L’ultima uscita ufficiale nel 2019, quando aveva conquistato nella sua Caluso, in occasione della festa dell’uva, il Grappolo d’oro per il miglior Erbaluce nelle tipologia fermo e Spumante. «Un momento di grande felicità ed emozione», aveva detto nel ricevere il premio.

Poche parole che raccontavano del suo carattere riservato, della sua grande passione per l’enologia, a cui ha dedicato tutta la vita: non si era mai sposato e il suo cuore di uomo buono e gentile lo riversava nei nipoti. Porta il suo nome anche uno dei prodotti dell’azienda vitivinicola: il bitter Carlo Magno, aperitivo a base di Erbaluce e di pregiate erbe e spezie.

Così l’aveva intitolato il nipote Giorgio, in occasione degli 80 anni di Carlo. «Un prodotto d’altri tempi per celebrare le 80 vendemmie del nostro Carlo – scriveva Giorgio Gnavi – vignaiolo instancabile e inarrestabile che con costanza ed invidiabile volontà si dedica alla cura dei vigneti».

La cantina Gnavi Carlo è l’unica della dinastia ancora attiva e deriva dal passaggio di consegne di padre in figlio da diverse generazioni. Una narrazione da film che comincia con l’evoluzione della storica azienda agricola di fine ottocento che si trasforma, tra il 1902 e il 1904, in un’azienda di carradori, che oltre ad occuparsi della coltivazione di campi e vigneti operano nel settore del trasporto delle merci e nella costruzioni di carri per viaggi regionali e nazionali. Negli anni ’50 del secolo scorso il Cavalier Giovanni, padre di Carlo, inizia l’impresa enoica mettendo in commercio il frutto del lavoro appassionato dei suoi vigneti, tra i più vocati nel territorio calusiese per la produzione del Caluso Passito. Ben presto il cavalier Gnavi si afferma come uno dei più importanti produttori del Caluso Passito.

Negli anni ’90 il testimone viene passato ai figli Carlo e Guglielmo (scomparso tragicamente nel 2007 all’età di 64 anni) che trasformano la semplice e genuina azienda familiare in una cantina all’avanguardia: si amplia così la produzione vinicola seguendo le diverse declinazioni del versatile vitigno Erbaluce.

I funerali di Carlo Gnavi si tengono questa mattina, mercoledì 26, alle 10 nella chiesa parrocchiale di Caluso. Il corteo funebre partirà dall’abitazione in via Cesare Battisti.