Maltempo, a Pieve di Soligo 700 auto sfondate: scatta l’iter per i risarcimenti
foto da Quotidiani locali
Danni alle auto e ai tetti delle case, i trevigiani si mettono le mani nei capelli e sembra che nessuno abbia trovato scampo al maltempo. Se poco più di una decina di notti fa, tra il 12 e il 13 luglio, le aree più colpite della Marca erano comprese tra il capoluogo e la Pedemontana, l’altra sera sono state messe in ginocchio le zone di Valdobbiadene, Conegliano, Vittorio Veneto e del Quartier del Piave, con lo stato di calamità proclamato a Pieve di Soligo.
Nel mentre la Protezione Civile chiede ai cittadini e alle attività produttive di fare una relazione e di stimare i danni subiti per il vento forte e le grandinate del 13 luglio per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità e, conseguentemente, chiedere gli indennizzi. Da ieri, ha fatto sapere il Comune di Treviso, è possibile inviare la stima dei danni.
[[ge:gnn:tribunatreviso:12964387]]
Nell’attesa, però, molti trevigiani circolano con i vetri dell’auto scheggiati, alla ricerca della carrozzeria più conveniente: «Gli intensi temporali si ripresentano uno o due volte all’anno normalmente - spiega Antonio Danesin, presidente del gruppo autoriparazione e della comunità carrozzieri di Confartigianato Marca Trevigiana - Ricordo come nel ‘76 la grandinata distrusse il granturco che avevano seminato i miei genitori: avevamo perso tutto in una notte.
Ma siamo sempre riusciti a rialzarci. Ora senza dubbio i fenomeni sono più intensi e frequenti, si può dire che ci siano due temporali al giorno in questo periodo».
Molti i danni procurati alle auto e i carrozzieri si tireranno su le maniche per rispondere alle esigenze in tempi brevi. Ma non mancheranno le criticità: «Vetri delle auto rotti e carrozzerie rovinate dalla grandine danno sempre fastidio perché si vanno a toccare i soldi - continua Danesin - Per il momento non ci sono problemi di fornitura di ricambi, ma crescerà la domanda e potrebbero esserci delle difficoltà con le scorte».
Non manca qualche suggerimento per proteggere il più possibile le automobili anche se di fronte a grandi chicchi di grande si può fare poco: «Dico di mettere al coperto le macchine, possibilmente, o di proteggerli con teli trapuntati anche se stiamo parlando di palliativi. Sì, possono limitare i danni ma se arrivano legnate da chilo il danno è inevitabile.
Quando si è per strada non riparatevi sotto gli alberi perché, come abbiamo visto, cadono rami o addirittura le piante stesse se colpite da un fulmine. Controlliamo le previsioni meteo e mettiamoci in moto solo se necessario perché non abbiamo la bacchetta magica».
Per il vento forte e le grandinate della notte tra il 12 e il 13 luglio, intanto, il Dipartimento di Protezione Civile della Regione del Veneto ha invitato tutti i Comuni interessati dagli avversi eventi meteorologici di quella tempesta ad inviare una prima relazione descrittiva dei danni subiti dai privati con quantificazione di massima dei danni patiti.
I cittadini e le attività produttive possono presentare la comunicazione entro le ore 14.00 di lunedì 31 luglio descrivendo i danni e facendo anche un prima approssimativa stima.
Il documento non costituisce una domanda di risarcimento ma un’informazione finalizzata all’iter di riconoscimento dello stato di calamità. Sarà poi cura delle amministrazioni comunali tenere informati i cittadini circa gli sviluppi delle pratiche relative all’indennizzo in questione, di competenza della Regione e dello Stato.