A Chioggia polizia municipale in sciopero
foto da Quotidiani locali
Polizia municipale verso lo sciopero.
Il 3 agosto gli agenti di Chioggia si fermeranno per protestare contro le “disparità di trattamento” e il “mancato rispetto degli obblighi di trasparenza e correttezza nelle relazioni sindacali” che si trascinano da anni.
Fallito il tentativo di mediazione della Prefettura delle scorse settimane, la Uil Fpl e le rsu aziendali hanno deciso di dar corso allo stato di agitazione proclamato il 25 maggio scorso.
«I problemi sono più d’uno e purtroppo in molti casi cronici», spiega Michele Saya della segreteria Uil Fpl di Venezia, «il più grave riguarda una disparità nei carichi di lavoro. Su 40 agenti in servizio a Chioggia, una metà è impegnata dentro gli uffici e nell’arco del periodo giugno-settembre si trova a lavorare 3-4 domeniche; l’altra metà, i cosiddetti viabilisti, lavorano 13-14, a volte anche 16, domeniche. Il tutto a parità di trattamento economico.
La questione è stata più volta posta al comandante della polizia locale e allo stesso sindaco, ma non abbiamo trovato né motivazioni consistenti a giustificazione dei diversi carichi di lavoro né proposte di soluzione».
Il 19 giugno si è svolto l’incontro in Prefettura nel tentativo di trovare una soluzione conciliativa per la turnazione festiva domenicale con l’impegno delle parti a ritrovarsi dopo cinque giorni per concordare una soluzione. «Noi abbiamo elaborato un piano di lavoro, tenendo conto anche delle ferie, che dimostrava come si potessero distribuire in modo più equo le turnazioni, ma l’incontro per discuterne non si è più tenuto», spiega Saya, «non trovando alcun riscontro abbiamo deciso di proclamare lo sciopero per il 3 agosto».
«Abbiamo davvero cercato ogni solazione mediativa possibile», spiega il coordinatore delle Rsu di Chioggia, Mirco Bardelle, «e davvero non comprendiamo la ritrosia da parte del comandante Michele Tiozzo a ritornare sui propri passi e rivedere la turnistica, che è davvero penalizzante per una buona fetta del personale.
A questo punto abbiamo avuto pieno mandato da parte dei lavoratori di alzare il tiro e proclamare lo sciopero e ci siamo presi la responsabilità di andare avanti da soli senza le altre sigle sindacali».
Le contestazioni però sono anche altre. «Nonostante alcune aperture che avevamo trovato nel sindaco in un incontro di fine marzo», spiega Saya, «nei mesi successivi il dialogo sindacale è mancato nella partita dell’attivazione del terzo turno e nell’applicazione di diversi istituti contrattuali in modo difforme (disciplina buono pasto, 35 ore settimanali, periodo di riposo tra un turno e l’altro, reperibilità, riposo settimanale).
In questo modo di agire ravvisiamo un comportamento antisindacale e quindi inaccettabile che ci costringe a attivare tutte le azioni a tutela dei lavoratori».