Muratori in affanno nel Mantovano: dopo la grandine attesa di giorni per un preventivo
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foto da Quotidiani locali
Il telefono che suona a vuoto. Liste d’attesa di settanta, cento persone ad azienda per un primo sopralluogo. E poi i materiali per riparare i tetti che cominciano a scarseggiare. Il day after, nei paesi dell’Alto Mantovano colpiti dalle palle di ghiaccio e sferzati dalle raffiche di vento, si sta rivelando un incubo. Nei paesi, la gran parte delle case ha subito danni, soprattutto al tetto, e le aziende edili sono in affanno. Stanno dando la priorità a chi il tetto ce l’ha bucato: evitare che alle persone piova in casa è la loro priorità.
«I tempi sono lunghissimi - conferma Carlo Gandini, responsabile delle categorie del settore casa per Confartigianato - Gli artigiani edili sono disperati: devono fare preventivi e gestire le emergenze. Fanno fatica a rispondere al telefono perché ogni minuto è prezioso».
Le segnalazioni di danni, intanto, aumentano di ora in ora. «Fino a mezzogiorno di venerdì abbiamo ricevuto più di mille richieste. Si tratta di danni a lucernari, abbaini, auto e impianti fotovoltaici» racconta il vicesindaco di Castiglione delle Stiviere, Andrea Dara. Arrivano, i moduli, da famiglie e imprese. Preoccupate, soprattutto queste ultime, per i tempi». Le imprese che fanno riparazioni di tetti a Castiglione hanno sospeso, in molti casi, lavori nuovi per aiutare chi si trova in emergenza. «Ma da sole non ce la faranno - continua Dara - e le aziende che si trovano con i capannoni danneggiati stanno chiedendo preventivi anche fuori regione per avere risposte in tempi brevi».
Tra le aziende manifatturiere della zona, «molte - segnala il sindaco di Solferino, Germano Bignotti - hanno dovuto sospendere le attività per un paio di giorni per infiltrazioni o elementi pericolanti». Anche a Solferino le segnalazioni aumentano di numero giorno dopo giorno: venerdì erano già una cinquantina. Più di 200 (222) quelle raccolte, fino a venerdì pomeriggio, a Cavriana, per un valore di poco meno di 600mila euro (593.614) per beni mobili e 3,6 milioni per gli immobili.