Una petizione per la biblioteca A Pont raccolte oltre 300 firme
Pont Canavese
È arrivata a quota 300 firme, anche superate, la petizione avviata dai cittadini pontesi per la tutela della biblioteca comunale. Negli ultimi mesi, infatti, a causa delle difficoltà legate alla carenza di personale, il Comune di Pont, attualmente guidato dal commissario prefettizio, l’orario di apertura al pubblico è stato ridotto, causando una forte reazione tra gli appassionati lettori di tutto il Canavese, che a Pont sapevano di trovare una biblioteca sempre fornita di novità e gestita con cura, attenzione e un’allegra accoglienza.
Un ambiente adatto a tutti quello della biblioteca pontese, dove i ragazzi trovavano un luogo adatto allo studio e i meno giovani un punto di riferimento per la buona lettura e per fare quattro chiacchiere con chi si occupava del servizio. Per questo la raccolta firme è nata in maniera spontanea tra i cittadini, che ne hanno anche parlato con l’attuale amministrazione, il commissario Paolo Cosseddu e la vicecommissaria Anna Ballan. «Siamo molto attenti al tema della biblioteca - racconta il commissario Cosseddu. - Sappiamo che è un’eccellenza di Pont e la vicecommissaria Ballan ha incontrato i cittadini promotori della petizione per ascoltare le loto motivazioni e cercare di trovare una soluzione. La riduzione di orario è dovuta alla carenza di personale e lo stesso è avvenuto con le aperture al pubblico degli uffici comunali, in vista di una totale una riorganizzazione del personale».
Sono state fatte nuove assunzioni ed altre sono in programma al Comune di Pont: «I nuovi impiegati si stanno formando e serve tempo per le attività di back office, per poter affiancare i responsabili e apprendere al meglio le mansioni - continua il commissario. - Stiamo ragionando su un ampliamento degli orari e stiamo cercando delle soluzioni. Questa fase di transizione non sarà breve, ma sono stati pubblicati i bandi per altre assunzioni. Inoltre, si stanno valutando alternative, come una possibile esternalizzazione del servizio, ragionamento che si ferma, appunto, ad una semplice valutazione, perché si tratta di una scelta politica che spetterà fare o meno alla prossima amministrazione comunale in carica votata dai cittadini».
I volontari sono sempre stati preziosi per garantire l’apertura al pubblico della biblioteca, ma non possono fare tutto da soli: «Le figure dei volontari sono molto importanti nella gestione del servizio come supporto attivo, ma non possono sopperire alle mansioni che sono in capo ai dipendenti comunali, perché non hanno la formazione specifica per poter gestire il servizio e la sua apertura - conclude Cosseddu. - Sappiamo quanto sia importante questo presidio culturale per la comunità e stiamo facendo le dovute e necessarie valutazioni per poter andare incontro alle richieste dei cittadini». —