Sparatoria alla stazione di Voghera, un 32enne finisce in cella
Allarme degli inquirenti per una faida tra bande che scuote la città da mesi. Molti sono in grado di procurarsi armi da fuoco: lo scontro sale di livello
VOGHERA. Un proiettile esploso con una pistola calibro 7.65 contro il vagone di un treno, dove un senzatetto si nascondeva. E pochi giorni dopo un’altra scena da far west, tra via XX Settembre e piazza San Bovo, dove l’uomo, con una spranga in mano, ha danneggiato alcune auto e minacciato i poliziotti che cercavano di calmarlo. Entrambi gli episodi sono costati il carcere a Maurizio Castiglia, un 32enne che risulta risiedere in via Bidone a Voghera ma che in realtà non ha una dimora fissa. Il contesto, secondo lo stesso giudice Pasquale Villani che firma l’ordinanza di custodia cautelare, sarebbe quello di «una faida» tra bande rivali, che agiscono da mesi a Voghera mettendo in pratica veri e propri raid segnati da «una logica tribale» e «squadrista». Persone che vivono ai margini e che, nonostante questo, riescono a procurarsi armi sul mercato nero, per compiere aggressioni a mano armata. Il padre dell’uomo minacciato con la pistola era stato già vittima, nel 2022, di una sparatoria in piazza Duomo. Episodi che preoccupano le forze dell’ordine e che contribuiscono ad accrescere il senso di insicurezza di chi vive a Voghera.
L’assalto al treno
L’aggressione a colpi di pistola risale alla notte del 20 luglio scorso quando al 112, il numero unico delle emergenze, arriva la chiamata di un uomo molto spaventato, che dice di chiamarsi Rodriguez Espinosa Jeffry. Spiega di trovarsi alla stazione, nascosto su un vagone dopo che qualcuno aveva cercato di ucciderlo sparandogli addosso. Il colpo di pistola era stato accompagnato dalle urla dell’aggressore e frasi minacciose del tipo «Jeffry ti ammazzo a te e a tutta la famiglia». La vittima dell’aggressione racconta ai carabinieri, che avviano le indagini, di essersi buttato a terra e di essere corso verso la biglietteria. Il sopralluogo in stazione da parte dei militari ha permesso di trovare riscontri al racconto: sulla banchina del treno indicato i carabinieri hanno trovato un bossolo calibro 7.65, notando anche nella paratia del vagone un foro di proiettile, collocato tra due finestrini ma più in basso rispetto ai vetri. L’ogiva risultava ancora incastrata nel foro. Dell’arma, invece, nessuna traccia. Dall’esame dei filmati delle telecamere è risultata la presenza in stazione di tre persone. Una di queste, secondo l’accusa, era Castiglia. Per identificare gli altri due uomini le indagini sono invece ancora in corso.
Sprangate in via XX Settembre
Mentre i carabinieri indagano sull’episodio e cercano di risalire ai responsabili, nella serata di giovedì Castiglia viene fermato in via XX Settembre mentre si aggira con in mano una spranga, urlando e minacciando i passanti. Gli agenti del commissariato lo riportano alla calma e lo arrestano per resistenza a pubblico ufficiale. In tribunale l’uomo patteggia dieci mesi e la giudice Raffaella Filoni lo manda in carcere, dove lo ha raggiunto l’ordinanza di custodia in carcere per l’episodio della sparatoria in stazione. È accusato di minacce aggravate e detenzione illegale di pistola.