Valerio Lundini a San Giusto con i Vazzanikki tra canzoni e gag
TRIESTE Il fuoriclasse della comicità giovane, italiana, è, senza dubbio, Valerio Lundini. Negli ultimi due anni ha totalizzato oltre 60 repliche e quasi 70.000 spettatori in tutta Italia. Tornerà a Trieste oggi, 31 luglio, con la sua band, i Vazzanikki, per lo show musicale “Canzoni Carine Altre Meno”, evento che chiuderà la rassegna di eventi che ha animato il Castello di San Giusto.
«Sono felice di tornare in una città che mi piace davvero tanto» afferma il comico romano. «Sono un grande amante del Nord Italia e del freddo e spero di ricapitarci per situazioni non lavorative, altrimenti si scopre la città solo a cena».
Come nasce questo concerto?
«La band si è formata una quindicina di anni fa. Abbiamo sempre suonato a Roma e dintorni. Inizialmente brani degli anni ‘50 e ‘60, da Elvis a Chuck Berry. A un certo punto, durante le canzoni facevamo anche delle improvvisazioni, che poi hanno portato queste esibizioni a diventare degli spettacoli in cui i primi a divertirci eravamo proprio noi. Da un paio d’anni stiamo portando in tutta Italia questo progetto che per noi non è nuovo, ma che ci piace tantissimo».
Che differenza trova tra questi concerti e i suoi spettacoli?
«Qui l’improvvisazione è una componente delle serate, ma so sempre che saremo in grado di uscire da qualsiasi tipo di contrattempo possa presentarsi. Quando invece porto in scena i miei spettacoli teatrali, che sono studiati con una precisione estrema, ogni minimo dettaglio fuori posto diventa un problema».
Quanto vi siete divertiti a creare il nome della band che la affianca?
«Parecchio. È stata un’idea del comico Greg. Dopo tutti questi anni ci siamo abituati ma c’è ancora qualcuno che quando dico, ad esempio: domani devo andare a Bologna con i Vazzanikki, pensa che ci porti Iva Zanicchi».
Come è stato esibirsi a Sanremo nel 2021?
«Ci sono andato con Fulminacci e Roy Paci per la serata delle cover. Ho riscritto una parte della canzone “Penso Positivo” di Jovanotti, mi sono scordato però di depositatlo alla Siae, magari potevo sottrarre qualche guadagno a Lorenzo».
Il modo in cui lei costruisce le sue canzoni, utilizzando rime quasi forzate talvolta oppure evitandole con convinzione, è molto sfruttato da un artista australiano, Tim Minchin. È vero che avete qualcosa in comune nella composizione dei testi?
«Ne sarei felice. Conosco i suoi lavori, soprattutto il musical Matilda di cui ha scritto le musiche e le parole delle canzoni, l’ho visto a Londra, e lo trovo davvero geniale».
Come si fa a fare ridere il pubblico nel 2023?
«Penso che si possa partire dalle cose che divertono prima noi e sperare che ci sia qualcuno allineato, che ride per le stesse cose. Si deve farlo divertendosi, facendo qualcosa che si ama e non pensando di fare qualcosa che possa piacere a qualcuno. Non si può prevedere quello che pensano gli altri».
Progetti per il futuro?
«Ad agosto dovrò scrivere e andare in vacanza, mentre a settembre realizzerò delle puntate di mini documentari che farò per Rai Play e Rai 3. Prima di tutto vengo a Trieste.»
Gli ultimi biglietti sono in vendita online su Ticketone.it, al Ticket Point di Trieste e in tutti i punti vendita autorizzati. La rassegna a San Giusto è stata organizzata da Good Vibrations, Vigna PR, in collaborazione con Fvg Music Live.