Oliviero Bifulco sulle punte a Bangkok. Il ballerino pavese rappresenterà l’Italia
foto da Quotidiani locali
La telefonata è arrivata pochi giorni fa, giusto il tempo di preparare le valigie e comprare un biglietto per Bangkok. I coreografi James Pett e Travis Knight - già danzatori della Compagnia Wayne McGregor, direttore della Biennale Danza 2023 - lo vogliono in scena per le celebrazioni del 155esimo anniversario delle relazioni diplomatiche tra Italia e Thailandia.
Il 25 agosto il ballerino pavese Oliviero Bifulco, sarà tra i protagonisti della manifestazione, anche con una coreografia tutta sua. Ne ha percorsa di strada Oliviero Bifulco, una formazione da ballerino classico, professionista alla Scuola di Ballo del Teatro Scala, una promettente carriera al Grand Theatre de Bordeaux interrotta da un infortunio e poi la ribalta televisiva, nel 2017, tra i concorrenti del talent Amici, condotto da Maria De Filippi.
Nei sei anni successivi - senza mai fermarsi e mettendo a frutto anche il periodo complicato del Covid - Bifulco ha continuato a studiare (non solo danza, si è anche laureato, ndr) e a sperimentare, tra l’Italia, Parigi e Londra. Nel 2021 il teatro Fraschini di Pavia ha prodotto il suo spettacolo di danza Can't believe the way we flow.
E ora la Thailandia.
«Una proposta inaspettata che non potevo certo declinare. Per me è un grande onore lavorare con due coreografi come James Pett e Travis Knight. Avevo già collaborato con loro lo scorso maggio a una produzione ed è stato molto interessante – racconta Bifulco al telefono da Londra –. Mi gratifica che, avendo visto i miei lavori, abbiamo pensato proprio a me nella scelta dell’artista che dovrà rappresentare l’Italia a Bangkok».
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Quando la partenza?
«Sabato e rimarrò in Thailandia per tre settimane, giusto il tempo di provare lo spettacolo. Sarà un periodo davvero speciale, avrò infatti l’opportunità anche di tenere delle classi e di portare in scena una mia creazione con i ballerini del Bangkok City Ballet».
Sta vivendo un’estate impegnativa.
«Ho percorso su e giù l’Italia per tenere corsi, masterclass ma anche spettacoli. Intensa ma molto bella ».
Che pubblico ha incontrato?
«Sempre molto attento e interessato. Durante i mesi in cui ho viaggiato molto per la penisola ho percepito grande desiderio di cultura. Non solo per la danza, che ho sperimentato ovviamente in prima persona, ma anche per il teatro e la musica. C’è voglia di uscire, di assistere a spettacoli dal vivo. Un po’ un riscatto dopo la pandemia, con il desiderio di stare insieme».
E i giovani? Ci sono?
«Il pubblico giovane è molto attento. Non solo come spettatore. Ho notato una maggiore voglia di provarci, di mettersi e in gioco e sperimentare. Speriamo che nonostante la situazione mondiale difficile e pure la crisi economica, la politica riesca a trovare il modo e la voglia di sostenere questo settore. Tra i giovani la voglia di fare c’è».