Alluvione, il 14 agosto la Slovenia si ferma per la “Giornata della solidarietà”
La decisione presa dal Parlamento. I sindacati all’attacco: sia il governo e la previdenza a pagare lo stop
LUBIANA. Il Parlamento della Slovenia, dopo aver dedicato un minuto di silenzio alle vittime dell’alluvione dei giorni scorsi, ha approvato all’unanimità la legge che regolamenta gli interventi in casi di disastro naturale.
E fin qui tutto normale, ma la legge prevede anche che il prossimo 14 agosto diventi la “Giornata della solidarietà”, giorno festivo per cui tutti i lavoratori e i dipendenti potranno recarsi nelle arre alluvionate per dare una mano nella fase di ricostruzione. Apriti cielo.
Immediatamente è arrivato l’intervento dei sindacati i quali denunciano la decisione come un atto deciso senza aver prima esaminato le sue conseguenze. Posto che nessuno è contrario ad aiutrae chi ha bisogno, le parti sociali hanno immediatamente chiesto che la giornata non lavorativa ma retrirbuita venisse pagata dal governo e dall’Istituto di previdenza, mentre l’Associazione degli idustriali in pratica faceva sue le prese di posizione sindacali.
Senza considerare poi, sempre le parti sociali, il danno che il fermo di un giorno in più (il 15 è festa anche in Slovenia) arrecherà a quelle aziende che stanno operando a pieno regime nelle aree non interessate dall’alluvione. Mentre poi, i soliti scettici, hanno riferito che il governo ha regalato uno stupendo “ponte” agli sloveni da sabato 12 agosto al 15 per recarsi al mare. Ma pronta è giunta anche l’obiezione da parte di Andrej Zorko leader dei sindacati indipendenti: «In soli 2 giorni sono stati 22 mila i volontari sloveni, dire che ora la gente andrà al mare non è la strada giusta da percorrere, la maggioranza della gente decidererà di dare una mano».«Riteniamo - ha precisato - che questa giornata non sia solo per aiutare i privati, ma anche per aiutare le aziende che sono state inondate dall'acqua e hanno bisogno di cure in modo che possano iniziare la produzione un giorno o due più rapidamente, contribuendo così a una maggiore e più rapida ripresa economica. Qui ci aspetteremmo più solidarietà reciproca dall'economia».
L'Italia ha inviato alla Slovenia un team di esperti, tre ponti e quattro escavatori nell'ambito del meccanismo dell'Ue, ha detto mercoledì la protezione civile italiana. Come scritto in un comunicato stampa, l’Italia ha anche offerto unità operative aggiuntive e un'altra draga. «Lo scorso maggio, la Slovenia ha aiutato la regione Emilia-Romagna dopo gravi inondazioni, e oggi la protezione civile italiana sta inviando esperti, escavatori e ponti nelle aree alluvionate in Slovenia», ha scritto la protezione civile italiana sul social network X, ex Twitter. L'Italia ha inviato due ponti da 12 metri e un escavatore da 25 tonnellate in Slovenia, forniti dalla provincia di Trento e Bolzano, un ponte logistico di 25 metri dal Veneto e tre escavatori da 17,5 tonnellate dell'esercito italiano. Il team dovrebbe garantire il necessario coordinamento con le autorità locali.