I cento anni del campanile della chiesetta di San Rocco: un concerto con le antiche campane
foto da Quotidiani locali
UDINE. Un secolo. Sono passati cento anni dall’inaugurazione del campanile annesso alla chiesetta cinquecentesca, sessanta dalla creazione dell’omonima parrocchia, seguita dalla costruzione della nuova chiesa.
Sabato 19 agosto, tre giorni dopo la ricorrenza canonica, la festa di San Rocco Confessore sarà celebrata nella chiesa udinese a lui dedicata.
Preceduta dal suono delle campane a festa, proposto da maestri campanari, alle 18 il parroco don Emmanuel Runditse officerà la solenne celebrazione eucaristica, quindi la statua del patrono sarà condotta attraverso le vie del quartiere in una processione che si concluderà in chiesa con la benedizione e una speciale invocazione a San Rocco.
I festeggiamenti continueranno con un concerto con le campane ultracentenarie, un momento conviviale e una lotteria di beneficenza realizzata grazie ai doni offerti dai commercianti della zona.
Era il 16 agosto 1923, quando il bollettino parrocchiale di San Nicolò Vescovo, cui allora afferiva il rione di San Rocco, menzionava l’intenzione di organizzare per l’occasione «una festa popolare stupefacente: banda, giuochi, luminarie, concerti vocali…» per onorare «il patrono del suburbio».
Oggi la comunità locale ritiene di rinnovare i festeggiamenti raccogliendosi attorno a questo simbolo dello storico quartiere e alla sua chiesa parrocchiale.
La devozione a San Rocco ha origini antiche: l’umile terziario francescano, venuto da Montpellier, fu oggetto di venerazione popolare fin dalla sua morte, il 16 agosto 1379, dopo un’esistenza spesa al servizio degli ammalati, soprattutto vittime della peste.
La sua canonizzazione avvenne 35 anni dopo, al Concilio di Costanza, quando la città stessa fu colpita dal terribile morbo; i cardinali convenuti erano decisi ad allontanarsi, ma prima disposero di portare in processione la statua del santo per invocarne grazia. L’epidemia cessò di lì a poco, e Rocco di Montpellier fu dichiarato santo per acclamazione dall’intera cittadinanza.
Nel 1510 in concomitanza con un’epidemia di peste che colpiva la città a Udine fu istituita una confraternita con l’intento di dare conforto alle persone più bisognose.
La confraternita, che riuniva i cittadini in Borgo Poscolle, decise di costruire una chiesetta votiva presso i casali nelle vicinanze del torrente Cormor nel luogo in cui, secondo la tradizione, era apparso San Rocco.
Certo è che nello stesso periodo, al santo francese vennero dedicate circa una quarantina di cappelle votive in tutto il Friuli a testimonianza della grande devozione popolare che egli suscitava.