Politico, sindacalista e paladino degli emigrati: Cordovado piange Giuseppe Chiandotto
CORDOVADO. Cordoglio a Cordovado per la scomparsa, a 89 anni, dopo una breve malattia, di Giuseppe Chiandotto, figura conosciuta e apprezzata per i suoi trascorsi di politico e sindacalista, nonché appassionato organizzatore sportivo di calcio e ciclismo amatoriale.
Fu una figura di rilievo nell’ambito comunale con le amministrazioni Marzin dal 1990-1955, che lo ebbe sui banchi dell’opposizione, e quella Bertocco, che invece lo volle come vicesindaco dal 1995 al 2000.
Emigrato in Svizzera a 22 anni, esercitò la sua attività lavorativa di falegname a Ginevra, restando vicino ai problemi dei connazionali curando le questioni occupazionali e sociali degli operai emigrati e diventando un punto di riferimento.
Lo ricorda l’amico Vincenzo Madaschi: «Era orgoglioso quando venivano rivissuti i trascorsi in Svizzera, esperienza rivolta principalmente al sostegno dei corregionali friulani. Si sentiva partecipe dei problemi altrui – afferma Madaschi – e cercava di risolverli con semplicità e competenza. Una volta rientrato in Italia, proseguì l’attività nel sindacato Spi-Cgil».
«Appassionato di sport – ricorda ancora l’amico –, in Svizzera contribuì a creare una società calcistica formata quasi esclusivamente da emigrati italiani, in prevalenza friulani, la cui presidenza dal 1966 al 1979 fu retta proprio da Chiandotto, vincendo anche una coppa interregionale. E’ stato l’unico italiano presente nel consiglio delle federazione svizzera. Rientrato a Cordovado, si dedicò al ciclismo come organizzatore di gare, fondando nel 1984 un club affiliato all’Udace denominato Magazzini Cordovado-Cicli Stefani, che presiedette per tenere viva la tradizione amatoriale e cicloturistica nella località e curando annualmente delle competizioni».
L’addio saluto a Chiandotto è stato dato giovedì 10 agosto con una benedizione nella casa funeraria Eredi Querin.