Addio a Michela Murgia, oggi i funerali. Presto un’opera inedita sul senso della genitorialità
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foto da Quotidiani locali
Un funerale in chiesa è il suo ultimo atto politico, come ha scritto Roberto Saviano, un incontro che non ha nulla di privato: «Per tutti è stato il suo scrivere, il suo dire, il suo lottare, per tutti sarà questo saluto». La celebrazione religiosa si terrà a Roma alle 15,30 nella Basilica di Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli artisti in Piazza del Popolo. Ad officiare il rito sarà don Walter Insero, professore associato alla Pontificia università gregoriana e cappellano alla Rai dal 2004.
Riguardo al testamento, per mesi la scrittrice ha minuziosamente deciso che la tutela della sua queer family dovesse essere «piena e totale», racconta l’avvocata Cathy La Torre. «Abbiamo usato tutti gli strumenti che il diritto consente, adattandoli alla nostra realtà: un testamento, una dichiarazione anticipata di trattamento (ovvero il «testamento biologico») e infine il principio che una persona può rifiutare un accanimento terapeutico» spiega l’attivista, esperta di diritti civili e curatrice testamentaria, che ha seguito la scrittrice negli ultimi anni.
Quello che si sa finora sull’eredità, Murgia lo aveva svelato a Vanity Fair: «Risolta la questione immobili, che nel nostro caso era facile, perché non siamo dei palazzinari, tutto il mio armadio va in capo a Chiara Tagliaferri, che lo distribuirà a seconda delle sue scelte. Patrizia Renzi avrà gioielli e bigiotteria». E Chiara Valerio? «Non vuole sapere niente, è nella fase di rifiuto, dice: “Voglio far finta che questi preparativi verso la morte non esistano”. È il suo modo di proteggersi dal pensiero della perdita» raccontava Murgia.
«Computer, password degli account e titolo di cavalierato francese» è stata invece la richiesta di Alessandro Giammei, uno dei suoi figli d’anima, che diventerà anche il curatore delle sue opere postume: «Michela ha scritto fino all’ultimo giorno della sua vita, ha persino dettato le sue parole – racconta l’autore di Cose da maschi (Einaudi), professore universitario di Letteratura italiana a Yale – Michela ha lasciato scritti nei quali credeva profondamente. Prima di morire, ha consegnato pagine molto toccanti sul senso della genitorialità e della parentela che usciranno probabilmente da Rizzoli. Resta un ricco patrimonio di testi scritti negli anni, molti racconti dispersi e pagine inedite» rivela Giammei. La rivoluzione di Murgia non finirà con lei.