Osteria al Folletto, festa con gli scultori per la riapertura

Inaugurata con due giorni di festa e cultura l’«Osteria Al Folletto» di Nebbiù, a Pieve di Cadore, feste che sono state molto affollate: tra gli ospiti anche la sindaca Sindi Manushi.

Due giorni che hanno lasciato come segno concreto del loro passaggio quattro statue di larice scolpite per l’occasione durante la festa. Oggi sul terrazzo antistante il locale, infatti, sono rimaste le quattro sculture, tutte raffiguranti altrettanti “Folletti”.

Il gestore del locale, Luca De March, titolare dell’Osteria Al Folletto riaperta dopo circa 5 anni di chiusura, per ufficializzare l’evento lunedì e martedì ha invitato 4 scultori di statue in legno, che per realizzare le loro opere utilizzano come strumento la motosega: un’arte scultorea conosciuta come “Chainsaw Carving”. Un’arte che utilizza materiale locale, spesso recuperando tronchi da alberi divelti da tempeste o da schianti. L’idea molto particolare per il Cadore, è venuta a Luca De March, titolare dell’Osteria per lanciare in modo originale la sua attività aperta due mesi fa ma non ancora inaugurata.

«Avevo in mente una inaugurazione che lasciasse il segno nella mente dei clienti e che fosse intonata con il nome del locale già di per se originale: “Osteria al Folletto”. Così ho preso al volo l’occasione che mi è stata offerta da un gruppo di scultori che utilizzano per le loro opere il legno. Un materiale a Nebbiù molto comune perché gli alberi circondano l’abitato ed è sempre disponibile. Perciò ho invitato alla manifestazione quattro scultori che non usano lo scalpello, ma scolpiscono con la motosega. I tronchi sono di larice, un legno particolarmente resistente».

A lavorare il legno sono stati Corrado Clerici, Avio De Lorenzo e Andrea Gaspari e una donna Arianna Gasperina.

«Come base di lavoro è stato scelto il prato sotto la chiesa. Nei due giorni previsti ognuno di loro ha realizzato una scultura che si richiama a un Folletto. Il risultato è stato stupefacente centrando in pieno il tema loro affidato. Le sculture rimarranno di mia proprietà e con esse completerò l’arredo del locale e del terrazzo esterno, anche con delle panchine di legno. Sono stati dei giorni di lavoro al quale hanno contribuito anche i miei collaboratori. È stata una festa alla quale hanno partecipato persone provenienti dai paesi vicini. Un evento che per intenzione vorrei rendere periodico e ricorrente. Per questo sto lavorando per realizzare delle panche di legno massiccio per abbellire un po’ alla volta i dintorni».