Monfalcone, perdita di gas: chiusi i “rubinetti” al Marina Julia family camping Village
Fughe di gpl in varie unità del campeggio. Al via il ripristino
MONFALCONE. Un improvviso ritorno di fiamma, la caduta a terra, le contusioni. È stato l’infortunio (per fortuna senza serie conseguenze) di un’addetta alle pulizie, che mercoledì 16 agosto stava svolgendo le sue mansioni in una delle circa 300 unità abitative presenti al Marina Julia family camping Village, in via Giarrette 65, a far emergere una serie di perdite. Per questo, al termine di un’intera giornata dedicata ai controlli con specifica attrezzatura e alle verifiche sul posto, i vigili del fuoco hanno inibito a tutto il campeggio l’adduzione del gas dai serbatoi di stoccaggio di gpl, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e alla messa a norma degli impianti. Vale a dire fintantoché non saranno pervenute le certificazioni di regolarità dei tecnici specializzati, chiamati dalla direzione della struttura già il giorno stesso e nei seguenti a intervenire nell’area, rimasta con i servizi alimentati in queste modalità “azzoppati”. Si tratta dell’erogazione dell’acqua calda e del funzionamento dei fornelli, per il riscaldamento delle pietanze.
Non tutti i campeggiatori, tuttavia, sono rimasti coinvolti dal disservizio, poiché scollegati alla rete di gpl e autonomi nelle forniture idriche o del calore. L’ex Albatros, infatti, ha da sempre, accanto ai villini e ai bungalow, pure una serie di piazzole attrezzate per i camperisti e chi ama pernottare in tenda. Il villaggio è suddiviso in settori e ciascuno è alimentato da un serbatoio. Nell’immediatezza dei fatti anche la parte dei servizi condivisi – la ristorazione e le toilette comune con le docce – è rimasta senza acqua calda e a fuochi spenti, ma risulta che la direzione del camping già mercoledì abbia fatto intervenire una serie di idraulici e addetti per il ripristino. Infatti la proprietà, legata al circuito Club del sole, sta in questi giorni provvedendo alle sistemazioni proprio per settori. E via via che in un quadrante i “rattoppi” alle perdite risultano eseguiti l’attività viene lì riaperta, gradualmente.
Le ispezioni dei vigili del fuoco, coordinati dal comandante provinciale Antonio Petitto, ingegnere, giunto sul posto mercoledì assieme alle due squadre di Monfalcone e Gorizia, con un funzionario, hanno avuto origine dall’infortunio di cui è rimasta vittima una donna delle pulizie, impegnata la mattina nel riassetto di una casetta, all’indomani di Ferragosto. La lavoratrice ha riferito ai soccorritori di un ritorno di fiamma e anche stando al Sores, che ha diffuso una nota sul punto, è «rimasta ustionata in maniera lieve», quindi trasferita in ambulanza, a fronte di lesioni di tenue entità, all’ospedale San Polo, in codice verde. Spaventata per l’accaduto, la donna avrebbe perso l’equilibrio, cadendo a terra e riportando inoltre qualche contusione. Di qui l’intervento di Asugi, per la parte di competenza in materia di lavoro, e dei carabinieri, oltre che dei vigili del fuoco.
L’incidente, poco dopo le 10, ha dato il la a più approfonditi controlli, alla luce di una possibile fuga di gpl, gas di petrolio liquefatto. E alle verifiche, come confermato ieri dal comandante provinciale Petitto, condotte sull’unità abitativa mobile oggetto della segnalazione, i pompieri hanno effettivamente riscontrato una perdita. Odore di gas, tuttavia, si percepiva nelle vicinanze di un’altra casetta. E così l’attività si è allargata, con l’ausilio di due rilevatori specifici, in dotazione al corpo e giunti da Gorizia. Nell’eseguire le ulteriori verifiche in diverse unità abitative mobili, limitrofe alla prima, sono venute a galla altre perdite di gas in atmosfera. Si è quindi provveduto a eseguire dei controlli a campione in tutta l’area del camping. Operazioni capillari, protrattesi al pomeriggio e terminate solo alle 19. Quando a seguito dell’attività svolta, come spiegato da Petitto, «si è inibita l’adduzione di gas da tutti i serbatoi di stoccaggio di gpl all’interno del villaggio, fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e la messa a norma degli impianti». La segnalazione è stata poi «diramata al Comune, per l’ordinanza di competenza».