Il vicesindaco Beltrame muore per un malore a 49 anni
TORRE DE’ NEGRI. Stroncato da un malore, è morto sabato pomeriggio a 49 anni Stefano Beltrame, vicesindaco della giunta di Mara Riboni. Titolare di un’azienda artigiana di restauro di infissi, Beltrame lascia la moglie Daniela e un figlio di 15 anni, Matteo, oltre alla mamma Ercolina e alla sorella Paola.
I funerali saranno celebrato martedì mattina, alle 10, nella chiesa parrocchiale di Totte de’ Negri.
La morte di Stefano Beltrame è stata improvvisa, inaspettata: «Siamo un piccolo paese e una comunità molto unita – dice la sindaca Mara Riboni – la morte di Stefano ci ha sconvolti. L’altro giorno, dopo pranzo, era andato a fare il riposino. Ha avuto un malore ed è morto così. Fatico a farmene una ragione: al di là del fatto che era vicesindaco con me ci conoscevamo da ragazzini. Ogni volta che in vita mia ho avuto bisogno mi sono voltata e lui c’era. E c’era sempre per tutti: il lavoro, l’amministrazione, l’impegno nella Pro loco. Non si tirava mai indietro e nonostante questo non ha mai rubato un solo minuto alla sua famiglia. Com’era da assessore? Uno che girava in bicicletta e si fermava a parlare con la gente, ad ascoltare tutti per capire se poteva fare qualcosa per loro».
Per anni era stato soccorritore volontario della Croce azzurra di Belgioioso dove era stato anche presidente dei militi volontari. Aveva lascito l’impegno in Croce azzurra attivo per il sommarsi degli impegni di lavoro, familiari e amministrativi. Agli amici, però, aveva confidato che stava pensando di tornare operativo sulle ambulanze. Beltrame aveva iniziato a far politica nel 2001, eletto per la prima volta consigliere comunale a Torre de’ Negri con la civica del sindaco Angelo Gerla, recentemente scomparso.
Nel 2009 era entrato per la prima volta in giunta come assessore del sindaco Sergio Peveri e, rieletto, con la sindaca Mara Roboni è diventato vicesindaco. Collaborava assiduamente anche con la Pro loco: «Era una certezza, sempre: dice il presidente Giacomo Capoferri –. Su di lui si poteva sempre contare sia per l’impegno che per l’entusiasmo che metteva nel fare le cose. Abbiamo perso un amico, ma soprattutto una bella persona».