Violenza nelle carceri di Padova, doppia inchiesta e un nuovo direttore del circondariale
Due detenuti trasferiti, un’indagine interna, un rapporto alla procura che aprirà un’inchiesta e un nuovo direttore a breve nominato alla guida della casa circondariale Due Palazzi di Padova. Ecco le novità dopo i due gravi episodi di violenza avvenuti nei penitenziari della città del Santo martedì scorso, mentre il sindacato Cgil Fp chiede un incontro urgente al provveditore dell’amministrazione penitenziaria del Triveneto e al direttore della casa di reclusione (il grattacielo).
Ieri intanto il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari (che ha la delega anche per quanto riguarda il trattamento dei detenuti) ha visitato i Due Palazzi, le carceri padovane annunciando una serie di interventi ed entro l’autunno l’arrivo del nuovo direttore.
Sono stati trasferiti altrove i due reclusi che sarebbero stati promotori degli atti di violenza. Si tratta del detenuto arrivato nella casa circondariale dal carcere milanese di Opera, persona definita violenta e aggressiva che, non a caso, si trovava in una struttura di massima sicurezza. È stato lui ad aggredire l’agente che stava provvedendo a richiamare in cella i detenuti. Trasferito anche il “collega” che nella casa di reclusione (il grattacielo) avrebbe acceso la miccia della rivolta convincendo altri detenuti a sequestrare un agente costretto – sotto la minaccia di una lametta – a chiamare un ispettore a sua volta sequestrato. Il gruppo si era chiuso nella sezione con pretese qualificate come inaccettabili. La rivolta si è conclusa solo con l’arrivo della squadra antisommossa.
«Ho voluto manifestare la mia vicinanza e solidarietà alla Polizia penitenziaria e a tutto il personale» ha spiegato Ostellari all’uscita dalle due carceri, «Aggressioni e intemperanze non sono tollerabili. Le criticità che presenta il sistema dell’esecuzione penale derivano da anni di disinteresse da parte della politica. Stiamo lavorando per risolvere i problemi, a partire da due capisaldi irrinunciabili: rispetto delle regole e tutela dei diritti. A settembre terminerà il corso di formazione per 57 nuovi direttori, uno di questi verrà assegnato alla casa circondariale di Padova. Come richiesto da molte sigle sindacali, procederemo all’applicazione della circolare sulla media sicurezza che prevede la permanenza in cella dei detenuti, quando non svolgano attività lavorative e formative. Prevediamo inoltre un intervento che consenta di sanzionare con fermezza chi aggredisce il personale in servizio».
Quanto ai diritti: «Le telefonate concesse ai reclusi aumenteranno da quattro a sei al mese. Al direttore di ciascun istituto, tuttavia, sarà concessa la facoltà di disporne ulteriori». Rieducazione: «Abbiamo costituito insieme al Cnel (Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro) una cabina di regia per coinvolgere più imprese e privati che intendano assumere dei detenuti e farli lavorare...». Tuttavia «la maggioranza degli episodi di violenza sono opera di soggetti dipendenti da sostanze e con problemi di tipo comportamentale e psicologico» rileva.
Non esistono più gli ospedali psichiatrici giudiziari e chi soffre di problemi mentali è rinchiuso nelle carceri “ordinarie”. «Per diminuire le aggressioni e assicurare anche a questi soggetti un’opportunità di cura» continua Ostellari, «stiamo lavorando per istituire delle sezioni sperimentali ad alta specializzazione medica con un alleggerimento della pressione sui reparti ordinari, che ora accolgono anche questo genere di detenuti, spesso in mancanza di personale e strutture appropriati».