Belluno, verso l’accorpamento tra gli istituti Dolomieu e Calvi. Provincia decisa, via libera dai presidi
Avanti tutta con il dimensionamento dell’istituto alberghiero Dolomieu di Longarone che sarà “inglobato” nell’istituto Calvi di Belluno.
Nell’incontro avvenuto l’altro ieri tra i dirigenti scolastici del territorio e l’assessore provinciale Serenella Bogana, quest’ultima ha presentato gli obiettivi che la Regione ha posto da qui ai prossimi anni per la revisione delle autonomie scolastiche, che porteranno alla loro diminuzione. Una revisione che andrà a colpire le scuole che sono già sottodimensionate, cioè con un numero di studenti inferiore alla norma, e che quindi non hanno diritto ad un preside e nemmeno ad un direttore dei servizi generali amministrativi.
Oggi gli istituti sottodimensionati sono cinque: l’alberghiero Dolomieu di Longarone, gli Ic di Forno di Zoldo, Alleghe, Auronzo, Cencenighe.
Cosa prevede la norma
Entro l’anno scolastico 2024-2025 le autonomie scolastiche, cioè le scuole dotate di dirigenti e Dsga in Veneto dovranno essere 560, per diventare 556 nell’anno 2025-2026 e 550 entro l’anno 2026-2027. Questo lo ha stabilito il ministero anche sulla scorta del futuro dell’istruzione delineato nel Pnrr e tenendo conto del calo demografico e della carenza di presidi e direttori amministrativi generali. Le indicazioni date dal ministero alla Regione hanno portato Venezia a chiedere Comuni e Province a pensare a una razionalizzazione degli istituti di competenza. Se queste razionalizzazioni non saranno fatte in autonomia dagli enti preposti, la Regione sarà costretta a procedere “d’ufficio”.
I tempi sono piuttosto stretti, peraltro, visto che, entro il 16 settembre 2023 gli enti locali dovranno presentare in Regione le proposte di dimensionamento, entro il 14 ottobre le commissioni di distretto formativo dei singoli Ambiti dovranno dare il loro parere, ed entro il 28 ottobre gli enti locali dovranno inviare le determinazioni di dimensionamento. Determine che saranno adottate dalla Regione entro il 30 novembre. Le modifiche partiranno dall’anno scolastico 2024-2025.
Il futuro dell’alberghiero Dolomieu
Dell’accorpamento del Dolomieu con il Calvi di Belluno si parla già da diverso tempo e al momento su questa operazione si concentrerà il lavoro della Provincia che ha competenze sulle scuole superiori. L’accorpamento tra i due istituti si basa su un elemento comune cioè il turismo: entrambi gli istituti infatti sono accomunati da questo settore: lingue, informatica, diritto sono materie comuni, ed entrambi gli istituti sono vocati al territorio. Inoltre il convitto del Dolomieu, che oggi soffre per la carenza di iscritti, potrebbe servire anche per il Calvi, risolvendo così due problemi in una volta sola.
L’abbinamento, seppur non convinca fino in fondo, è l’unico possibile, rispetto all’ipotesi di accorpare tutti gli alberghieri bellunesi (Longarone, Falcade e Cortina) con grave disagio per il personale scolastico che dovrebbe andare avanti e indietro per la provincia. In questo modo si perderanno “solo” dei posti di personale tecnico-amministrativo.
Ma un dimensionamento “spinto” in provincia potrebbe avere dei risvolti sull’Ufficio scolastico locale che potrebbe venire accorpato ad altre sedi, ad esempio quella di Treviso. Per questo riguarda eventuali accorpamenti tra i comprensivi saranno i comuni a decidere.
Il sindacato protesta
La prossima settimana, per parlare di questa situazione saranno invitati i sindaci a palazzo Piloni. Unici esclusi finora i sindacati. «La Provincia sta incontrando separatamente presidi e primi cittadini per parlare di una cosa importante come il dimensionamento della rete scolastica escludendo i sindacati. Pensiamo che sia utile mettere a parte di scelte e discussioni anche i sindacati di categoria. Oppure si preferisce tagliare fuori le organizzazioni per non avere ostacoli alle operazioni?», si domanda scettica la segretaria della Cisl Scuola, Lorella Benvegnù.