Agenti accerchiati in centro a Treviso: denunce e Daspo. Un minorenne aveva un coltello
![Agenti accerchiati in centro a Treviso: denunce e Daspo.
Un minorenne aveva un coltello](https://www.gedistatic.it/content/gnn/img/tribunatreviso/2023/08/31/072154224-576b78ac-51ab-4b43-b685-a20239b1d922.jpg)
Caos in piazza Borsa, la polizia identifica altri giovani. «Stupiti dalla reazione». In questura mail di encomio dai trevigiani
Il caos seguito al fermo di polizia di due ragazzi martedì sera in corso del Popolo, avvenuto tra le urla e le offese agli agenti di decine di giovani che avevano circondato i mezzi della polizia sarà al centro del vertice sull’ordine pubblico che si terrà giovedì 31 agosto in prefettura.
La convocazione era precedente, ma quanto avvenuto in pieno Corso del Popolo due giorni fa nel via vai di trevigiani e turisti non poteva rimanere fuori dalla discussione avendo riportato di strettissima attualità il problema della microcriminalità nel quadrante di piazza Borsa.
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Cosa è successo
Erano le 18 quando due agenti della polizia sono intervenuti in via Zorzetto per fermare un ragazzo nell’ambito di una attività per il contrasto alla vendita di stupefacenti. Hanno parcheggiato la volante in Corso del Popolo, entrando a piedi nella stradina che porta verso il Pam (una zona teatro di innumerevoli episodi di risse e microcriminalità) e dirigendosi subito verso un giovane che è stato fermato, perquisito, e poi portato verso l’auto.
Mentre tutto questo accadeva, e due gruppi di ragazzi scappavano lontano dalla zona del fermo, gli amici del ragazzo hanno iniziato a protestare contro l’operazione seguendo i due poliziotti fino all’auto attorno alla quale si sono poi radunati sempre più giovani – alla fine una quarantina – passando dalle proteste alle offese all’indirizzo della polizia affrontata faccia a faccia, «violenti», «razzisti», ed altre irriportabili.
Gli agenti hanno dovuto chiedere il supporto di un’altra volante che a sua volta ha fermato e caricato in auto un altro ragazzo responsabile di aver tentato di interrompere il fermo dell’amico. Di lì l’atmosfera è sempre più degenerata, trasformando Corso del Popolo in un caos di grida sotto gli occhi di turisti increduli, negozianti chiusi nei negozi e passanti sbigottiti finiti per essere oggetto loro stessi di offese da parte dei ragazzi quando chiedevano «educazione».
Quando le volanti sono partite verso la questura, un gruppo di una ventina di giovani si è messo in cammino arrivando fin sotto il palazzo della polizia all’Appiani per un presidio di protesta. «Non avevano fatto nulla» ripetevano i ragazzi dei fermati, «non avevano addosso nulla», «ci trattano tutti come delinquenti e drogati, basta, questo è un assedio».
Scene mai viste, comunque. Non era mai avvenuto infatti che ad una operazione delle forze dell’ordine seguisse una reazione simile con decine di ragazzi a circondare i mezzi e gli agenti presi di mira e costretti ad accelerare le procedure per evitare che la situazione degenerasse ulteriormente.
Denunce, Daspo e indagini sugli altri
In questura, dopo il fermo, si è lavorato a lungo, prima identificando i due giovani prelevati da piazza Borsa poi vagliando le immagini delle telecamere di videosorveglianza che hanno ripreso la scena in Corso del Popolo.
Uno dei due minorenni fermati dalle volanti è stato trovato in possesso di un coltello nel marsupio. Entrambi sono stati segnalati alla Procura dei minori per residenza a pubblico ufficiale e rifiuto di fornire le generalità; uno dei due aveva già precedenti.
Per entrambi si sta preparando un provvedimento di Daspo urbano. Ma l’indagine non si è fermata a loro. La polizia grazie alle videocamere di sorveglianza sta identificando per successive segnalazioni e denunce altri giovani protagonisti dell’accerchiamento alle volanti di martedì, ma soprattutto delle offese. «Una reazione di violenza verbale che ha stupito e lascia interdetti, parliamo di minorenni che non hanno avuto alcun timore nell’offendere gli agenti» dicono dalla Questura.
Mail di encomio dai cittadini
La polizia mercoledì ha voluto sottolineare il corretto operato degli agenti, «che pur in una situazione critica, circondati come erano dai giovani» hanno mantenuto calma e atteggiamento corretto. Una fotografia immortalata dalle videocamere della zona, ma anche dalle mail di molti residenti e commercianti che ieri sono arrivate in Questura.
«Abbiamo ricevuto molte attestazioni di solidarietà da trevigiani che hanno elogiato serietà e l’autocontrollo degli agenti durante l’operazione, soprattutto davanti alla mole di giovani che gli urlavano offese».