Olivetti cede il ramo d’azienda dei registratori di cassa, coinvolti 24 lavoratori a Ivrea e uno a Scarmagno
IVREA. Sono gli ultimi prodotti di Olivetti che nascono in Canavese attraverso la progettazione e, dopo essere costruiti in Cina, tornano a Scarmagno, dove ha sede il magazzino, per essere fiscalizzati e messi in commercio. Parliamo dei registratori di cassa. Ora quel segmento di Olivetti sarà ceduto. Tim, attraverso Olivetti, e Buffetti (gruppo Dylog, presieduto da Rinaldo Ocleppo) hanno siglato un accordo per l'acquisizione da parte di Buffetti del ramo d'azienda di Olivetti dedicato ai sistemi di cassa che si chiama Retail solutions. Il ramo d’azienda Retail solutions di Olivetti occupa 40 addetti su 249. A Ivrea i lavoratori sono 24 (su circa 120), a Scarmagno 1. Gli altri sono sparsi tra Roma, Milano, Napoli, Bari e Torino. Il ramo di azienda si occupa di assistenza sui registratori di cassa e stampanti fiscali, commercializza anche servizi a pagamento (ad esempio Satispay), prodotti da terzi. Non comprende la rete vendita che già è stata esternalizzata tanto tempo fa.
«L'intesa amplierà il portafoglio dell'offerta Buffetti in un mercato in cui Olivetti detiene una quota significativa; per questo Buffetti intende effettuare importanti investimenti in nuovi prodotti e servizi per i rivenditori Olivetti», è la nota aziendale che annuncia la cessione. Grazie ad una rete di oltre 800 punti vendita diffusi su tutto il territorio nazionale, «Buffetti si consolida così come punto di riferimento italiano per il mondo del lavoro», sottolinea il comunicato. Molto meno entusiasmo è espresso dal sindacato. Nell’incontro tra le segreterie nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uil Uilcom e Olivetti e nell’illustrazione della cessione alle rappresentanze dei lavoratori sono emerse diverse perplessità.
Premesso che della vendita del segmento sui registratori di cassa si è sussurrato più volte senza mai addivenire a una formalizzazione, a Ivrea, parlare di cessioni di rami d’azienda di Olivetti è un discorso che fa trattenere il respiro e riporta immediatamente all’infilata di vendite che, pezzo dopo pezzo, dalla fine degli anni Ottanta e fino agli anni Duemila ha portato a uno spezzatino trasformatosi in polverizzazione che ha disperso in mille rivoli quella che è stata l’azienda di riferimento di un territorio.
La cessione del ramo d’azienda Retail solutions dovrebbe compiersi entro la fine dell’anno, ma al momento non è ancora stata avviata la procedura. Il motivo della vendita addotto al sindacato da Olivetti è il perdurare di ricavi inferiori ai costi sostenuti: 6 milioni di ricavi a dispetto di 18 milioni di costi. Nel piano industriale del gruppo Tim, gli investimenti sono legati ai business emergenti e non più a quelli tradizionali. Tuttavia, i registratori di cassa Olivetti non sono pochi: una rete di 174mila punti.
La trattativa, dunque, deve ancora iniziare, ma il sindacato ha già chiesto che possano passare a Buffeti solo le persone che lo volessero, e che le altre siano ricollocate in Olivetti o Tim. Altra soluzione potrebbe essere di lasciare i lavoratori Olivetti in Buffetti solo il tempo necessario per trasferire il know- how e poi rientrare nel gruppo Tim.
Intanto, l’assessora al Lavoro Gabriella Colosso ha promosso una riunione sulla situazione Olivetti per martedì 12 a palazzo civico, invitando le organizzazioni sindacali. «Dopo le notizie emerse - dice l’assessora Colosso - è necessario fare un punto con il sindacato per capire bene i termini della questione. Come amministrazione, siamo intenzionati poi a confrontarci anche con Olivetti e Buffetti. Per noi è importante che le aziende non lascino Ivrea e non trasferiscano o lascino a casa i lavoratori».
Intanto, sempre martedì, dovrebbero essere a Ivrea per incontrare i lavoratori anche il presidente di Olivetti e direttore di Tim Elio Schiavo, l’amministratore delegato di Olivetti Quang Ngo Dinh e il presidente di Buffetti Rinaldo Ocleppo.