Personale della scuola, i precari sono due su dieci: le storie di chi aspira a diventare di ruolo
Soluzione-tampone è l’elenco di messa a disposizione. «Sempre più spesso ricorriamo alle Mad, con cui i prof si rendono disponibili per assunzioni temporanee»
UDINE. Due precari ogni dieci insegnanti e bidelli, amministrativi, tecnici Ata: nelle scuole regionali il 22 per cento è supplente.
Numeri provvisori dopo le nomine degli uffici scolastici territoriali e ci sono ancora cattedre e posti da coprire prima dell’avvio delle lezioni (il 13 settembre nel calendario regionale, ma varie scuole hanno già anticipato).
Tante le graduatorie dei supplenti abilitati esaurite: per esempio quelle dei docenti nelle primarie, nel settore del sostegno all’handicap e nella fascia delle discipline scientifiche.
La soluzione-tampone è l’elenco di “messa a disposizione” (Mad): ogni scuola ha le disponibilità spedite da neo-laureati non abilitati e anche diplomati e disoccupati che si mettono a disposizione, per le supplenze.
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L’alternativa a monte è quella invocata dai sindacati confederali Cisl, Flc-Cgil, Uil della scuola regionale: aumentare le assunzioni dei docenti a tempo indeterminato.
Sono state 357 le nomine in ruolo autorizzate e la pattuglia degli insegnanti precari supera il tetto di 2.650. Si aggiungono 830 Ata supplenti.
IL CASO
«Sono drammaticamente carenti nelle scuole i docenti con specializzazione per il sostegno alle disabilità, quindi si ricorre ad altre classi di concorso per la copertura dei posti», dice Teresa Tassan Viol, presidente dell’associazione dirigenti Anp, che ha segnalato la vulnerabilità del settore dell’integrazione degli alunni diversamente abili.
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«Questo rischia di ritardare le nomine, creando spesso un disservizio in un’area, quella dell’inclusione, che dovrebbe invece avere priorità su ogni altra – aggiunge Tassan Viol –. La precarietà e la discontinuità del personale scolastico è un grande tema ed è noto che Anp considera non più rinviabile una profonda rivisitazione dell’intero sistema del reclutamento e della selezione del personale, ad ogni livello».
E ribatte: «Bisogna riconoscere che il ministero dell’Istruzione e del merito e gli uffici territoriali hanno fatto uno sforzo notevole per accelerare le procedure e le scuole possono contare su una buona copertura dell’organico assegnato».
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I DIRIGENTI
«Sempre più spesso ricorriamo alle Mad, una vera e propria autocandidatura con la quale gli insegnanti offrono la propria disponibilità per assunzioni temporanee nelle scuole», afferma Luca Gervasutti dirigente al liceo classico Stellini a Udine che conferma la situazione.
«Questo accade quando le graduatorie di istituto risultano esaurite e c’è la necessità di coprire posti vacanti – dice ancora Gervasutti –. Allo Stellini l’organico è stabile e perciò il ricorso alle Mad avviene per situazioni residuali che riguardano perlopiù le materie scientifiche».
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Mancano docenti di matematica, dovuto a un numero di laureati insufficiente rispetto al fabbisogno. «Il problema maggiore, però, riguarda la carenza di personale specializzato per le attività di sostegno – ha precisato il capo di istituto –. Un disagio forte per alunni che hanno bisogno di figure stabili e che possano essere per loro un punto di riferimento.
Occorre snellire le troppo lente procedure burocratiche relative al concorso sul sostegno e incrementare i posti in formazione».
Il dirigente Stefano Stefanel al liceo scientifico Marinelli a Udine conferma il ricorso parziale agli elenchi Mad. «Le attivo per necessità – spiega Stefanel –. Ci sono docenti assenti e per le sostituzioni attingeremo agli elenchi di messa a disposizione».
All’istituto Uccellis a Udine il problema è ridotto. «L’organico dei docenti è quasi al completo e non credo sarà necessario ricorrere all’elenco Mad se non per uno spezzone orario di conversazione cinese – afferma la dirigente Anna Maria Zilli –. Per quanto riguarda il settore degli amministrativi-tecnici-ausiliari Ata c’è qualche posto libero di collaboratori e amministrativi».
In Friuli occidentale sono soprattutto gli istituti comprensivi che attingono agli elenchi Mad e le superiori per coprire i posti di sostegno ai disabili.
«È probabile che ricorreremo alle Mad a fronte di graduatorie esaurite – ha detto Simonetta Polmonari dirigente all’Isis Sacile-Brugnera –. Abbiamo circa 40 docenti di sostegno per i nostri 74 studenti con disabilità».
I SINDACATI
Le forze sindacali confederali indicano le possibili soluzioni. «Il ripristino del cosiddetto “doppio canale” di reclutamento – propone Antonella Piccolo, segretario regionale Cisl scuola – potrebbe essere una soluzione». Uil scuola e Flc-Cgil rivendicano contingenti maggiori nelle assunzioni in ruolo.
«In regione è soddisfatta meno della metà di 624 cattedre vacanti – segnalano i sindacati Uil e Flc-Cgil –: viene privilegiato l’impiego dei precari».